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  • Pjaca, impara da Dybala: così si pedala

    Pjaca, impara da Dybala: così si pedala

    • Nicola Balice

    Carta d'identità alla mano, c'è una differenza inferiore ai diciotto mesi. Ma in questo momento il confronto tra Paulo Dybala e Marko Pjaca non può reggere sotto nessun punto di vista, forse il problema è proprio questo. Certo, l'infortunio che lo ha fermato da ottobre a dicembre è stato un grosso ostacolo. Anche prima e anche dopo, però, le fiammate con cui si è acceso il croato nei vari spezzoni che Allegri gli ha concesso, si son fin qui rivelati dei fuochi di paglia. Fiammate, più che altro, fini a sé stesse. Contro Crotone e Palermo (non proprio Barcellona e Real Madrdi), poi, Pjaca ha avuto finalmente le occasioni per rendersi protagonista da titolare: le sue prestazioni però sembrano inversamente proporzionali ai minuti disputati, più gioca e meno convince. I colpi non mancano, ma in questo momento Pjaca è ancora un corpo estraneo in una macchina che va sempre meglio e più forte. Allegri lo ha prima centellinato e coccolato, ora che lo sta lanciando lo ha pure pungolato e spronato pubblicamente, senza successo fin qui. E chissà che la prova del campo non sia quello che serviva a Pjaca per capire il significato di quel messaggio del tecnico: “E' ora che cominci a pedalare”. Anche perché davanti a lui c'è gente su quei pedali si alza e scatta di continuo, come Cuadrado, Mandzukic, Higuain.

     

    DYBALA SI RITROVA – Come ad esempio lo stesso Dybala che anagraficamente parlando è appena più grande di lui. Calcisticamente, invece, il confronto è quello che c'è ancora tra un campione ed un ragazzo. Ha sbagliato Dybala, inaugurando la serie di incomprensioni plateali tra Allegri e il resto della squadra. Ha poi chiesto scusa, abbassando la testa e appunto continuando a pedalare, sempre più forte. Mentre il mondo attorno gira anche più forte, tra un Real Madrid che fa sul serio ed un rinnovo che lo porterà ad uno status da top player totale. E lui proprio nel momento più importante, si sblocca. Non tanto perché segna due gol e sforna un assist contro il Palermo. Ma perché si carica la squadra sulle spalle, sbloccandosi e ritrovandosi alla vigilia della trasferta di Porto. Da adesso la stagione entra nel vivo. Bisogna cambiare marcia e pedalare. Dybala anche nei momenti di difficoltà non è mai uscito dal gruppo di testa e ora è pronto a trascinarlo. Pjaca per entrarci deve ancora capire come e quanto sia necessario pedalare...

    @NicolaBalice


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