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  • Perché Preziosi ha esonerato Ballardini?

    Perché Preziosi ha esonerato Ballardini?

    • Alessandro Di Gioia
    "Perché non ho ancora convinto Preziosi? Sono un bell’uomo, magari lui è invidioso di questo. Scherzi a parte, io devo avere delle idee e tradurle nella settimana": resta questo istrionico stralcio pronunciato da Davide Ballardini l'ultima testimonianza del rapporto burrascoso tra l'ormai ex tecnico del Genoa e il suo presidente Enrico Preziosi, simpatico ma quanto mai previdente siparietto andato in scena nel post partita del penultimo match del Genoa, l'ultimo vinto prima dell'esonero, quello contro il Frosinone. Ballardini era già un "dead man walking" e lo sapeva, provando a sdrammatizzare quello che presumeva sarebbe successo, prima o poi.

    Già, perché nonostante l'esonero sia arrivato solamente oggi, il rapporto tra i due era già profondamente compromesso, a causa di visioni profondamente differenti tra i due in merito alla squadra: la premessa è che non è assolutamente semplice per i presidenti avere a che fare con Ballardini, tecnico bravo e sapiente ma forse a volte troppo cocciuto ed eccessivamente convinto delle proprie posizioni, in merito a quello che avviene sul rettangolo verde ma anche fuori. Un allenatore molto orgoglioso e che difficilmente dice sì ai propri superiori per piaggeria: lo testimonia il fatto che non allena una squadra per un'intera stagione da più di dieci anni, era la stagione 2004/2005 e il ravennate era al comando della Sambenedettese, in Serie C. Da allora solo subentri in corso o esoneri: da Cagliari a Pescara, da Palermo alla Lazio, da Genoa a Bologna.

    Ma quest'anno il Genoa non stava facendo affatto male, anzi: trascinato dal bomber polacco Piatek, autore di nove gol fin qui in Serie A, aveva conquistato 12 punti in sette partite (una media di 1,75 punti a partita), con il match contro il Milan da recuperare e la possibilità di issarsi al quarto posto. La terza volta sulla panchina del Genoa per Ballardini, la prima da inizio stagione, è finita però male per un rapporto deteriorato nel tempo, fatto reso evidente dopo l'ora e mezzo di colloquio post sconfitta contro il Parma al Ferraris. 

    Qualcosa è successo tra i due: si parla di un veto di Ballardini al ritorno di Miguel Veloso, genero del presidente Preziosi, di una volontà di perseguire le proprie idee da parte del romagnolo. Per questo si è scelto di richiamare Ivan Juric, disastroso nella passata stagione al comando del Grifone: la meritocrazia in questo caso non ha pagato, e con Preziosi non è la prima volta. 

    Troppi per il presidente i 14 gol subiti in 7 partite, due a partita di media: Juric dovrà dare spazio ai giocatori che vuole il presidente, convinto di aver allestito una delle migliori rose degli ultimi anni. Preziosi vuole vedere Pandev titolare, è pazzo di Piatek ma soprattutto è convinto che Favilli debba giocare però di più visti i 5 milioni spesi per comprarlo dalla Juventus. Pretende una valorizzazione migliore di Kouamé a livello di gol e si aspetta che il rendimento di Sandro sia diverso in mezzo al campo. Insomma, vuole fare l'allenatore, e sicuramente Juric è un uomo più adatto per questo tipo di invasività presidenziale. Un presidente capace di definire scarso un allenatore che gli ha fatto conquistare 12 punti in otto partite.

    Ma a Genova non è contento nessuno, nè tifosi né giocatori. La conferma arriva dalle parole dello stesso Criscito, capitano del Genoa che dal ritiro della Nazionale fa sapere: "Tutti dobbiamo ringraziare Ballardini perchè l'anno scorso ha salvato il Genoa e quest'anno abbiamo fatto 12 punti in sette gare". Chi ha orecchie per intendere...

    @AleDigio89

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