Puerta, un ricordo diventato strada: dalla Supercoppa europea contro il Milan a oggi, cosa è rimasto di Antonio
UNA VIA INTITOLATA - 'Dicen che nunca che se rinde' è il motto che campeggia fuori dallo stadio del Siviglia. Ed è proprio così, anche di fronte un destino beffardo che ha strappato alla vita un giovane di belle speranze, figlio di questa città andalusa tanto orgogliosa quanto legata alle proprie tradizioni e ai suoi uomini. Il ricordo di Antonio è ancora vivo nel quartiere di Nervion, proprio di fronte al covo della Peña Sevillista Al Relente e a soli 200 metri dello stadio Ramón Sánchez-Pizjuán. Lì all'angolo sorge calle Antonio Puerta, una via dedicata a uno dei figli di tutta la comunità. Tutte le più belle istantanee di Antonio sono racchiuse sulla parete di un appartamento: una maglia con l'autografo del giocatore, una serie di foto e il testo di un racconto immaginario, emozionante, che vede Puerta dialogare con il nonno Antonio (ormai deceduto) aleggiando sopra il terzo anello dello stadio sevillista. Lì, all'angolo di calle Puerta, vivono gli anziani genitori che possono vedere sempre le immagini del proprio figlio e quella targhetta di ceramica che porta il suo nome. Per un sentimento di forte sevillismo che il Milan ha avuto modo di rivivere ieri nella sua sfida di Europa League contro i cugini del Betis.