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  • Senza Mourinho, Pogba è rinato: ecco cosa cambia per la Juve

    Senza Mourinho, Pogba è rinato: ecco cosa cambia per la Juve

    • Alessandro Cosattini
    I numeri parlano. Con José Mourinho sulla panchina del Manchester United, Paul Pogba ha messo a referto tre gol e tre assist in 17 giornate di Premier League. Con l’arrivo di Ole Gunnar Solskjaer, il francese è già a quota quattro gol e tre assist in soli 270 minuti. Un gol in più, stesso numero di assist: una vera e propria trasformazione quella di Paul Pogba dopo l’addio del portoghese. Una rinascita, in tutto e per tutto, dentro e fuori dal campo. “Quella contro il Bournemouth è stata una prestazione eccezionale per un centrocampista. Pogba ha ritmo di gioco, è pericoloso in area di rigore, vince i contrasti di testa e i duelli fisici: quando Paul gioca così sa di essere al suo meglio. Oggi più di così non avrebbe potuto fare, voglio vederlo sempre divertirsi ed esprimere il suo talento”, ha detto ieri Solskjaer al termine della partita vinta dai Red Devils per 4-1. 

    LA RINASCITA - Già, “sa di essere al suo meglio”. Perché il Pogba di Solskjaer a tratti è irresistibile, proprio come quello che vestiva la casacca bianconera della Juventus. Strapotere fisico, tecnica, dribbling, inserimenti palla al piede e senza: quanto fa la testa nei giocatori. Timido, imbronciato, irriconoscibile addirittura con José Mourinho alla guida del Manchester United, ora Pogba è rinato. Ha ripreso a brillare il francese, che è tornato leader del centrocampo e dell’intera squadra. Tutto questo dal 22 dicembre al 30 dicembre, dalla sfida d’esordio di Solskjaer contro il Cardiff a quella di ieri contro il Bournemouth. Un nuovo Pogba, anzi, il vecchio Pogba ritrovato. D’altronde il Pogba involuto visto con Mourinho non poteva essere vero. Ma cos’è cambiato realmente? Il francese ora gioca vertice alto in un centrocampo a tre, praticamente in posizione di trequartista, vede meglio la porta e ha meno compiti difensivi. “Vincevamo anche insieme al vecchio manager, si tratta però di un diverso stile di gioco. Siamo più offensivi e creiamo più occasioni. E' così che vogliamo giocare. Vogliamo attaccare e lo stesso vuole l’allenatore”, ha spiegato Pogba ieri.

    LA JUVE - Con José Mourinho in sella, sarebbe stato meno difficile arrivare a Pogba. La frattura tra i due era cosa risaputa e motivo principale per cui il francese aveva provato la fuga già qualche mese fa. Pressoché nulle sarebbero state le possibilità di arrivare a Pogba a gennaio per la Juventus, perché lo United lo ha sempre ritenuto incedibile almeno fino al termine della stagione. Sarebbe stato però difficile trattenerlo controvoglia. Pieghe di un rapporto che vedeva la Juve (accanto soprattutto al Barcellona) inserirsi con sempre maggiore fiducia. La disponibilità di Pogba al ritorno c'era, quella dello United a trattare quasi: il direttore sportivo bianconero Paratici, contando sull'appoggio di Mino Raiola, studia da tempo offerta e formula giusta. La Juve continua a sperare, continua a lavorare per il ritorno di Pogba. Ma anche questa volta Mourinho rischia di aver fatto - senza volerlo - uno sgarbo alla Juve. Con Solskjaer sulla panchina dei Red Devils la trattativa è in salita…

    @AleCosattini


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