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  • Rai senza moviola, Piccinini 'Scelta demagogica'

    Rai senza moviola, Piccinini 'Scelta demagogica'

    La decisione di eliminare la moviola dalle trasmissioni sportive della Rai ha scatenato una ridda di reazioni. La più polemica è firmata Sandro Piccinini, uno di punta di Mediaset Premium: "Demonizzare la moviola è una decisione antistorica. Sarebbe una scelta insensata se non fosse semplicemente demagogica, anche perchè mi pare che la Rai stia già facendo un po' marcia indietro. Sono sicuro che, nonostante gli annunci, la Rai continuerà a fare moviola. Durante le partite gli spettatori vedono già molti replay, ed è giornalisticamente insensato non parlare subito dopo la partita di episodi che suscitano curiosità e interesse. Il problema non è il mezzo, ma l'uso che se ne fa. La passata stagione comunque non ho visto grandi eccessi nella moviola, ho notato discussioni più accese sulle scelte degli allenatori o sulle prestazioni di alcuni giocatori".


    "Alla tecnologia non rinunciamo, la consideriamo un patrimonio di tutti e anche della televisione applicata al calcio". Questa invece la replica di Sky Sport 24. "Se accanto ai tre assistenti dell'arbitro c'è, da qualche anno ormai, il guardalinee elettronico, perché chiudere gli occhi e fingere che non esista? - si afferma nell'editoriale trasmesso dalla tv di Murdoch -. Se la telecamera posta sulla linea di fondo testimonia che un pallone ha scavalcato interamente la linea di porta, perché non dirlo, magari riproponendo l'immagine? E' cronaca, non fantascienza". "E' bastata la dichiarazione di rinuncia alla moviola fatta dalla Rai per scatenare quasi una guerra santa - si legge ancora -. Noi preferiamo defilarci, per odio nei confronti di ogni tipo di guerra e per coerenza con una scelta che a Sky facemmo sei anni fa. Da allora la moviola, intesa come segmento di una trasmissione post evento gestito con il supporto tecnico di un ex arbitro, non ha più cittadinanza nei nostri programmi. Non abbiamo, però, messo la testa sotto la sabbia. Proprio per rimarcare il segno del cambiamento, abbiamo presto evitato di chiamarla moviola, nobile macchina che produceva capolavori nel cinema e poi profonde spaccature nel calcio". "La condotta adottata è sempre la stessa: mostrare le immagini ai protagonisti, parlarne con loro, senza mai lasciare il campo a oscure tesi dietrologiche che - quelle sì - fanno male al calcio, affogandolo in un mare di sospetti. L'errore fa parte del gioco, i troppi errori spesso denunciano anche scarso valore tecnico. Per combattere questo, non serve la censura, bastano dei buoni maestri".

     

    Rammaricata invece la reazione del presidente cagliaritano Massimo Cellino: "Peccato, penso che faccia parte dello spettacolo. La moviola è un pò come la pistola - dice Cellino - bisogna vedere se si usa bene o male. Per male intendo spesso i toni che vengono usati a commento delle immagini guardate e riguardate al rallentatore: a volte si è esagerato. Ma di per sè penso che sia una tecnica televisiva in grado anche di far crescere gli stessi arbitri".


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