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  • Razzismo Juan Jesus-Acerbi, l'ex procuratore Di Lello: '10 giornate anche senza certezza, c'è il precedente Obi-Marconi'

    Razzismo Juan Jesus-Acerbi, l'ex procuratore Di Lello: '10 giornate anche senza certezza, c'è il precedente Obi-Marconi'

    Intervistato da Radio Punto Nuovo, l'ex procuratore aggiunto della Figc Marco Di Lello ha commentato il caso razzismo che sta vedendo coinvolto il difensore dell'Inter Francesco Acerbi e quello del Napoli, Juan Jesus con il primo che avrebbe rivolto insulti razzisti al secondo nel corso di Inter-Napoli.

    10 GIORNATE E DASPO - “La lotta al razzismo è tra i principi fondanti dello sport italiano, coperto e tutelato dalla Giustizia Sportiva. Se confermato, le sanzioni parlano chiaro: 10 giornate di squalifica e addirittura il divieto a partecipare alle manifestazioni sportive, quasi a mo’ di DASPO. 

    NON SERVE LA CERTEZZA - "Se l’arbitro non ha sentito le parole, la prova può essere anche logica anziché fattuale. Molti ricorderanno il precedente di Chievo-Pisa, dove un calciatore del Pisa prese 10 giornate di squalifica senza la certezza del referto o delle immagini televisive. La Corte d’Appello diede ragione ad Obi, al tempo al Chievo, sulla certezza di tre punti: che mancassero ragioni di rancore tra i due, che fosse stato detto qualcosa dalle scuse successive e dalle immediate proteste dell’offeso. Presupposti che potrebbero esserci anche adesso tra Juan Jesus e Acerbi".

    SETTIMANA CONTRO IL RAZZISMO - "Se confermato, il fatto è ancora più grave e odioso, siccome questa settimana è quella dedicata dalla Lega Serie A contro il razzismo. Questo tipo di battaglia si può vincere solo se si avvia una rivoluzione culturale. Non deve passare l’idea che in campo possa essere accettabile dire qualcosa di simile, persino sotto trance agonistica". 

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