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  • Reggina intimorita:| Ma ora la testa è al derby

    Reggina intimorita:| Ma ora la testa è al derby

    • D.M.

    Si poteva fare di più? Forse sì, ma la Reggina, probabilmente, martedì ha dato tutto quello che aveva. Non era per nulla semplice tornare in campo dopo due giorni e una vittoria schiacciante come quella di Brescia. Non era agevole preparare una sfida complessa come quella con il Torino, eppure la Reggina non è apparsa del tutto impreparata al cospetto della prima della classe. La differenza tra le due squadre c'è e si vede tutta. La sensazione è che le fortune dei granata non siano costruite solo sulla bravura di un singolo reparto, ma dell'intera squadra. Se si chiede ai vari Missiroli e Ragusa loro potranno confermare le enormi difficoltà incontrate nel provare a penetrare una difesa che ha concesso veramente le briciole pur giocando in trasferta. Certo, c'è da tener presente che non era la miglior Reggina sotto l'aspetto fisico. La Reggina, però, martedì ha sofferto soprattutto a centrocampo. Viola non riusciva ad azzeccare un passaggio che fosse uno, mentre Rizzo pur avendoci messo tutta la voglia e l'impegno ha spesso girato a vuoto alla ricerca di una posizione che risultasse utile per la squadra. Non è andata per niente meglio ai due esterni. In tutto ciò va messo Missiroli controllato a vista dai mastini del Torino e quasi mai in grado di verticalizzare l'azione con velocità e penetrare tra le maglie della difesa ospite. Insomma una squadra imbrigliata, quella di Breda che ha pagato molto lo scotto delle due partite ravvicinate ma che, va dato atto, ha tenuto testa al Torino per 85 minuti e ciò non deve essere sottovalutato.

    La Reggina può e deve pensare in grande senza farsi condizionare dall'andamento di questa partita. Se fosse arrivata una vittoria, ma anche un pareggio, oggi avremmo parlato di squadra che lotta per la vetta. Così non è e aver visto il Torino all'opera fa capire che di strada per essere tra i primissimi della classe ce n'è ancora tanta da fare. Forse proprio l'atteggiamento è quello che è sembrato meno centrato. La Reggina è brava a ripartire e Breda fa bene a sfruttare queste caratteristiche, ma contro il Torino si è vista una Reggina un po' troppo intimorita e preda della paura di prendere gol. E alla fine la rete avversaria, puntuale, è arrivata forse nel momento in cui gli amaranto avrebbero potuto capovolgere la partita a proprio favore. Ma ormai è andata così e serve subito pensare al derby di sabato contro il Crotone. Quello sarà un appuntamento che non si potrà sbagliare. La classifica è cortissima e sia quelle davanti che quelle subito dietro corrono alla grande. A Breda il compito di dare nuove motivazioni al gruppo che deve prendere questa sconfitta come un modo per crescere e misurarsi con un torneo che non concede sconti. Lavorare sodo, come ha detto Foti, è l'unica ricetta per rimanere lassù e continuare a guardare il campionato pensando che il sogno della A non è poi così lontano.

    (Calabria Ora)

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