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  • Rocchi: 'Nessun 'problema Mourinho', ma più severi con le panchine. Divulgheremo gli audio var, anche i più controversi'

    Rocchi: 'Nessun 'problema Mourinho', ma più severi con le panchine. Divulgheremo gli audio var, anche i più controversi'

    Il capo-designatore degli arbitri, Gianluca Rocchi, ha concesso una lunga intervista a Radio Anch'io lo Sport in vista della prossima stagione che per i fischietti italiani segnerà una piccola rivoluzione dato che parleranno sempre più spesso e verranno divulgati gli audio fra arbitro e var. Rocchi si è soffermato anche sul rapporto con gli allenatori partendo dal caso Mourinho-Chiffi che presto vedrà una decisione del Tribunale Nazionale Federale.

    MOURINHO - "Non esiste alcun problema Mourinho, né personale né di gruppo. Noi rispettiamo tutti alla stessa maniera. Non mi riferisco solo a lui, ma a tutti gli allenatori. Quello che certamente chiederemo in futuro sono comportamenti sempre più corretti da parte della panchina e già quest'anno abbiamo avuto un miglioramento rispetto alla mia prima stagione, che sotto questo punto di vista fu un dramma".

    NERVOSISMO - "Comportamenti non corretti della panchina "provocano comportamenti non corretti in campo. Il nervosismo sale e chi dal campo vede le panchine agitarsi cambia atteggiamento. Quindi dobbiamo combattere questo malcostume, peraltro non solo italiano e, insieme a chi decide le sanzioni, essere molto severi e decisi". 

    IL VIOLINO DI GARCIA - "Ricordo bene quella partita, mi creò parecchi problemi. Con una battuta, posso dire che con la tecnologia probabilmente in quella partita non ci sarebbe stato il violino di Garcia, avrei avuto molta più facilità nella risoluzione di alcuni problemi. Quel Juve-Roma è una di quelle partite in cui rimpiango di non aver avuto la tecnologia, forse oggi discuteremmo di un'altra storia. Mi fa piacere ritrovare Garcia è un grande allenatore".

    BILANCIO - "C'è stata una linea di arbitraggio più europea, con un miglioramento nella fluidità nel gioco. Non è stato un percorso semplice, ma i risultati sono molto positivi. Ma non dobbiamo dimenticare che il campionato italiano non è la Champions League: dobbiamo adattarci al nostro campionato, cercando di prendere spunto dalle competizioni europee che sono riferimento per tutti. Abbiamo avuto anche problemi interni non indifferenti, sono riusciti ad estraniarsi da tutto". 

    TROPPI ARBITRI - "L'organico è da ridurre in maniera drastica, dobbiamo tornare a 40-42 arbitri, ora ne abbiamo dieci oltre il numero massimo. Quest'anno scenderemo di tre: è un lavoro faticoso, per me il più difficile, è da non dormirci la notte, non è facile togliere il sogno della Serie A. Ma servono meno arbitri e più presenze sul treno del gioco".

    FAR PARLARE GLI ARBITRI - "L'obiettivo è fare conferenze con gli arbitri con più frequenza. Il presidente Aia Pacifici è d'accordo con me: quando abbiamo modo di spiegare un episodio, abbiamo sicuramente risolto tutti i problemi. Sulle interviste post-partita non trovo corretto farlo fare agli arbitri, l'unica risposta che si vorrebbe sentire è 'sì, ho sbagliato". Ma avremo risolto poco, a noi non interessa se ha sbagliato o meno, quello ci si arriva subito, ma perché".

    IL VAR - "Gli assistenti devono invece tornare ad essere due arbitri aggiunti. La tecnologia ha invaso la loro area di competenza. Se vogliono avere un futuro vero, devono ritornare ad avere un ruolo tecnico. Non abbiamo alcun segreto, diffonderemo qualsiasi caso. Vogliamo avere comunicazioni pulite e ascoltabili. Purtroppo la comunicazione tra Var e arbitro ha fregato a volte i ragazzi in campo. Ma ci abbiamo lavorato".

    TEMPO EFFETTIVO - "Non lo dettiamo noi arbitri, ma i calciatori. Faccio un esempio: l'arbitro Massa ha arbitrato Spezia-Fiorentina con 45 minuti di tempo effettivo, cioè praticamente niente, e Juve-Lazio con 61 minuti. Il tempo effettivo lo hanno dettato le squadre coinvolte. Siamo partiti da 51 minuti, ora siamo a 54. Ho cercato di lavorare sulle perdite di tempo, limare gli on field review. Non si può aspettare due minuti per battere un calcio di punizione. Su questo possiamo fare fino a un certo punto, ma poi la fluidità del gioco dipende dai giocatori".

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