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  • Roma, Baldissoni: 'Siamo delusi da Totti. Qui si lavora di squadra'

    Roma, Baldissoni: 'Siamo delusi da Totti. Qui si lavora di squadra'

    Il vice presidente Mauro Baldissoni risponde così, ai microfoni di Sky, alle dure parole rilasciate ieri da Totti in conferenza stampa.

    Totti poteva essere preso maggiormente in considerazione?
    Va fatto approfondimento sul momento di passaggio dei calciatori da essere icone a diventare altro.E' un percorso non semplice e non rapido che implica anche un passaggio interiore che va accompagnato. Noi siamo sempre stati convintissimi dell'esigenza di essere pazienti e di aspettarlo. Il primo anno magari era più difficile capire quello che succedeva. A metà del secondo anno gli hanno proposto il ruolo di direttore tecnico, intorno a febbraio. Lui non ci ha dato una risposta e siamo rimasti dispiaciuti per questa sua percezione di non poter incidere. Prendo però spunto dalle sue parole e proprio la scelta Ranieri è stata accolta come la scelta migliore della società. Anche il tentativo di convincere Conte è stata avallata dalla società. Il fatto che FIenga lo abbia accompagnato lo testimonio. Non so se poi altre indicazioni siano state meno ascoltate. Io speravo che potesse integrarsi e continuare a crescere in quello che è un lavoro di squadra. Nessuno può decidere da solo. 

    Discorso deromanizzazione?
    Questo dispiace molto che sia la sua percezione.  Anche De Rossi ha avuto due contratti da calciatore e la proposta di iniziare un percorso come dirigente. Nessuna deromanizzazione, basti guardare le operazioni di investimento per far tornare giocatori cresciuti nel vivaio come Florenzi o Lorenzo Pellegrini. Anche Luca è stato aggregato giovanissimo alla rosa di prima squadra. La Hall of Fame è un'altra initiziativa che voleva valorizzare gli ex giocatori. Privilegiare chi ha speso tanto per chi ha portato questa maglia è sempre stata una priorità. Sarebbe sciocco e autolesionista rinunciare al patrimonio di giocatori come Totti e De Rossi, è un patrimonio inestimabile dal punto di vista mediatico ed emozionale. Come facciamo a essere così stupidi a rinunciare una cosa così? Io spiegai agli americani come Totti fosse più conosciuto della Roma soprattutto da una fascia di persona. Nulla è più lontano dal vero del fatto che volevamo allontanare Totti.

    Totti ha detto che Pallotta non l'ha chiamato per due anni?
    Sulla sua assenza mi limito a una considerazione: Chelsea e Liverpool hanno vinto due coppe e vi invito a vedere quanto i due propritari vivano la sede della loro società. Pallotta ha invitato Totti a Boston per due mesi, per fargli conoscere il progetto legato alla Roma. Poi capisco la differenza di lingua e cultura, forse potevamo impegnarci a favorire una sintonia comunicativa.

    Che rapporto aveva con Totti?
    Premesso che per me lui rimane un idolo di infanzia. Una volta scrissi una lettera per difenderlo al Corriere della Sera. Il nostro rapporto è sempre stato cortese e corretto. Ci occupiamo di due aree diverse. Gli ho sempre detto che la mia stanza era aperta per parlare. Poteva prendere spunto su quello che voleva fare. 

    Totti dice che vorrebbe tornare con un'altra proprietà. Ci saranno risvolti legali?
    Non potevamo fare a meno di notare questo ripetuto riferimento di Totti anche se era sollecitato dai giornalisti. Vogliamo ricordargli che essendo quotati in borsa ogni iniziativa deve essere comunicata. Pallotta ha ribadito che la Roma non è in vendita, e questo è bene che i mercati lo sappiano.

    Cosa lascia questa conferenza?
    A noi lascia tanto dispiacere e amarezza. E' una sconfitta di tutti non riuscire a trattenere un patrimonio così. Le strategia di mercato non cambieranno e andranno avanti a prescindere. Io non mi occupo di mercato ma faccio riferimenti a dei fatti: questa proprietà ha ereditato difficoltà economiche e finanziarie completando il risanamento e investendo tra le 10 società di più sul mercato. Ovviamente anche cedendo dei calciatori viste le norme Uefa.  Cercheremo di rendere sempre più competitiva questa squadra. Sbagliare è frequente nel calcio, un anno negativo ci sta. 

    Senza stadio Pallotta lascia?
    E' chiaro che è un tema cruciale, ma lo dicono tanti personaggi tra cui Claudio Ranieri. Nel calcio moderno è fondamentale per diventare competitivi. Senza lo stadio l'orizzonte resta complesso e non si potrà primeggiare senza un acceleratore di ricavi. Non potremo mai sfidare la Juve. Se alla lunga non gli verrà consenstito di primeggiare allora potrebbe pensare che non vale la pena farlo. Ma per lungo tempo non lascerà nulla intentato. 

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