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  • Roma-Bayer Leverkusen in Europa League: come gioca, le stelle e i punti deboli della squadra di Xabi Alonso

    Roma-Bayer Leverkusen in Europa League: come gioca, le stelle e i punti deboli della squadra di Xabi Alonso

    • Simone Gervasio
    Dopo la sbornia del passaggio in semifinale di Europa League, in casa Roma è già tempo di analizzare il prossimo avversario, il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso. L’arrivo in panchina del tecnico spagnolo è stato fondamentale per risollevare le sorti delle aspirine, prese nei bassifondi della classifica e riportate in lotta per i posti europei in Bundesliga e a un passo dal sogno della finale di Budapest. Un tempo giocatore di Mou, dal cui calcio però tende a discostarsi, l’ex Real Madrid e Liverpool, tra le altre, ha rivitalizzato il gioco dei tedeschi e catalizzato il processo di esplosione di talenti come Wirtz e Diaby, due dei giovani più interessanti e ricercati di tutta Europa.

    COME GIOCA IL BAYER – Un calcio fluido, divertente e verticale che prende le mosse da un 4231 ma che tende a ibridare giocatori, ruoli e compiti in campo. Non di rado infatti il Bayer si dispone a 3 dietro per costruire e cerca gli spazi da attaccare in transizione dove diventa letale. Una lotta di stili con il maestro Mou che farà due partite accorte per non scatenare la forza motrice dei veloci avanti tedeschi. Il Bayer ha sempre un baricentro alto e viene ad attaccare gli avversari fin dalla loro metà campo. Caratteristiche che si sono viste nel doppio confronto con l’Union St Gilloise, partito male in casa e poi portato dalla propria parte con un risultato complessivo di 5-2. Un avversario dunque ostico, un gradino ancora più ripido da scalare per la Roma prima di raggiungere l’Ungheria.

    LE STELLE – Da tenere d’occhio c’è certamente Florian Wirtz, uno dei giocatori più brillanti del panorama tedesco, tornato a far gioire gli appassionati di mezzo mondo. Dopo oltre 10 mesi ai box per la rottura del crociato che gli ha fatto perdere anche i disastrosi Mondiali della squadra di Flick, il trequartista del Bayer è di nuovo quel calciatore tanto elegante quanto efficace. Capace di dribbling e passaggi illuminanti sulla trequarti, sarà compito di Mou trovare il modo di ingabbiarlo nella zona tra la solida difesa a 3 dei giallorossi e la mediana. Nel frattempo che tornasse Wirtz però è esploso Diaby. Con un passato al Psg e trascorsi anche al Crotone, grazie a una felice intuizione del ds Ursino, il francese sta vivendo la sua migliore stagione nella sua pur giovane carriera. In 40 partite ha già messo a referto 14 gol e 9 assist, un bottino che lo metterà al centro del mercato estivo con le big che se lo contendono già. Stesso discorso per Frimpong, terzino e ala olandese che, con Diaby crea una catena instancabile sulla fascia, una vera e propria spina nel fianco delle difese avversarie e obiettivo anche lui, tra le altre, del Manchester United. Altro cardine del Bayer è Hincapié, difensore moderno, forte fisicamente e bravo con i piedi del quale si erano interessate Milan e Inter, scappate però per le alte richieste dei tedeschi. In attacco fatica invece a trovare minuti l’ex delle prossime due gare, Patrick Schick, cui viene preferito il più funzionale Adli o il ritrovato Hlozek. Gioca poco anche Azmoun mentre si stanno rilanciando in mediana Palacios e sulla corsia mancina Bakker, in predicato anche di passare all’Inter in un’idea di scambio poi tramontata con Gosens. Punti deboli? La difesa con i poco attenti Tapsoba e Tah e il portiere. Hradecky è il capitano delle aspirine ma, più che per le sue parate, è ricordato per le sue papere. Dybala e compagni non dovranno aver paura di calciare in porta o di attaccare il suo poco convinto gioco con i piedi.

    L’ALLENATORE – È il 5 ottobre quando la dirigenza del Bayer decide di esonerare Seoane dopo il peggiore inizio in Bundesliga dagli anni Settanta. A Leverkusen sono preoccupati che la stagione sia ormai già andata: sono penultimi con una vittoria e due pareggi nelle prime otto partite. Ma sulla panchina della BayArena arriva Xabi Alonso, un predestinato. Già quando era in campo, in tanti vedevano per lui una carriera da allenatore, un prosieguo quasi naturale della sua leadership tecnica e tattica. Dopo l’apprendistato nelle giovanili del Real Madrid, l’unica esperienza da professionista era stata quella alla ‘sua’ Real Sociedad B. Ma tanto è bastato per Rolfes, ex centrocampista del Bayer, ora alla gestione tecnica del club, per puntare forte su di lui. E i dividendi si stanno vedendo. All’Uefa, dopo il passaggio in semifinale, ha detto: "Siamo già concentrati su quello e non vediamo l'ora di prepararci bene. Una volta che ci arrivi vuoi di più, faremo fare di tutto per vincere", una mentalità da Special One. Il maestro però ha in faretra ancora alcune freccia da scagliare contro l’allievo.
     

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