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  • Roma, Bernabai: 'Secondo posto? Quasi impossibile'

    Roma, Bernabai: 'Secondo posto? Quasi impossibile'

    Il giornalista del Tg La7, Roberto Bernabai, ha parlato a Radio Centro Suono Sport.

    Qui di seguito le sue dichiarazioni: “Spalletti, anche in conferenza, ha tenuto viva la speranza per il raggiungimento del secondo posto anche se siamo abbastanza realisti e sappiamo che sarà un’impresa quasi impossibile. Ciò non toglie i meriti della squadra che ha compiuto un lavoro straordinario, ha restituito dignità a un campionato che si conclude in modo deludente rispetto a quelle che erano le aspettative della vigilia ma che, per come si erano messe alla fine le cose, tutto sommato va bene”.  

    Sulle scelte della società: "Di certo di fronte a quell'eliminazione così brutta della Roma in Coppa Italia si sarebbe dovuta subito cercare una chiave di volta per imprimere di nuovo velocità a una stagione che stava andando in malora. Si è sicuramente perso tempo, si sarebbe potuta trovare una soluzione prima, soprattutto perché quest’anno ci si aspettava molto di più: magari non lo scudetto ma comunque di giocarsela fino alla fine. Questa mi sembra l’ennesima delusione venuta da una gestione che ha toccato il quinquennio e però finora non ha portato il benché minimo risultato. È vero che la Roma si è attestata fra i primi tre ma rispetto alle dichiarazioni rilasciate durante la cordata del fare della Roma una Regina non sembra sia stato fatto altrettanto in modo concreto. Ora si riparte parlando di vendite, ma non mi sembra questa la strada giusta per consolidare una squadra che ha obiettivi importanti. Capisco i problemi di bilancio, ma ci sono anche dinamiche economiche che possono portare al risanamento del bilancio e mantenere inalterato il potenziale di una squadra che, se ben espresso, potrebbe dare veramente molto”.

    Sul ruolo di Florenzi: "Non boccio lui come giocatore ma penso che non sia un terzino di ruolo e questo lo limita, perché non conosce bene quella parte in campo non ha neanche la fisicità del terzino. Penso che sposando altri moduli lui possa giocare meglio, ad esempio in una difesa a 5. Ma, come dicevo, questa non è da parte mia una bocciatura nei suoi confronti, anzi. Penso che abbia una grande versatilità, cosa che per un giocatore di questa qualità è molto importante”.

    Sulle parole di Manolas: "Credo che Manolas sottintendesse che nell'ultimo anno, quello con Garcia, si era un po’ allentata la pressione, cosa che ha poi comportato i problemi che abbiamo visto tutti quanti. Poi l’arrivo di Spalletti ha rimesso un po’ tutto quanto in riga, e lui stesso ce lo ha fatto capire anche attraverso le prime conferenze. Ma questo è normale in tutte le squadre: quando un allenatore diventa amico dei giocatori la cosa non va più. Soprattutto in questa città l’allenatore dev'essere una figura non autoritaria ma autorevole. Anche Liedholm, per esempio, era incredibilmente autorevole, un personaggio che trattava con i guanti ma pretendeva altrettanto. Però comunque ogni allenatore ha bisogno del supporto della società perché, quando è solo contro tutti, è finita”.
     

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