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  • Roma-Juventus 2-1, MATCH ANALYSIS: la squadra di Garcia domina in lungo e in largo contro la peggior Juve

    Roma-Juventus 2-1, MATCH ANALYSIS: la squadra di Garcia domina in lungo e in largo contro la peggior Juve

    La statistica dice che questa è la peggior Juve di sempre: mai battuta per due volte consecutive a inizio campionato. Il campo dice che certamente è di gran lunga la peggiore che si sia vista negli ultimi 5 anni. Non mancano gli alibi (gli assenti) ma i campanelli d'allarme suonano forti e chiari (e gli alibi restano tali). La Roma domina in lungo e in largo e il 4-3-3 di Garcia annichilisce un 5-3-2 bianconero (poi passato a un 4 e chissà cosa) privo di riferimenti e totalmente senza gioco: da questo punto di vista la gara di ieri ha detto che a prescindere da come proseguirà la stagione la Juve a Berlino ha chiuso un ciclo. Ed ora il futuro è un'incognita.

    Il primo tempo si divide in due fasi. Dal 1' al 25' la Roma fa il bello e il cattivo tempo. Conclude 6 volte a rete (prende un palo con Pjanic) e entra in area della Juve troppo facilmente, concludendo 2 volte. 

    Al 25' il possesso palla segna un incredibile 77% per la Roma contro una Juventus spaccata e senza riferimenti. I bianconeri provano a pressare quando la palla viene rimessa in gioco dai giallorossi ma il movimento delle punte è totalmente scollegato dal resto della squadra a cui mancano i collegamenti. Sulla sinistra Salah va tre volte in progressione e indovina altrettanti dribbling, mentre Chiellini e Pogba in situazioni diverse vengono ammoniti (la catena di sinistra è particolarmente sollecitata dai giallorossi che su quel fronte fanno il bello e brutto tempo). Da destra arrivano le migliori rifiniture e i palloni più invitanti imbucati a centro area: i due gol nasceranno su quest'asse.

    Complessivamente le difficoltà bianconere si contano negli 8 dribbling subiti nel primo tempo nella propria metà campo e in una fase difensiva costretta a 7 chiusure contro solo 2 della Roma e 8 blocchi contro 3. I 6 falli a testa inoltre sono chiaramente sbilanciati perchè se la Juve li commette tutti nella propria metà campo quelli della Roma sono per due terzi sulla trequarti bianconera. Insomma, la pressione c'è e si sente, anche se dal 25' la Juve sembra accettare l'inferiorità.

    Dal 25' al 45' i bianconeri sembrano infatti prendere difensivamente le misure. Una settimana fa si diceva ad esempio della scarsa copertura della mediana del Milan contro la Fiorentina spiegandola con i 5 filtranti in zona d'attacco serviti dai viola. Ebbene, la Juve ricorda di avere un centrocampo principalmente di incontristi ed infatti la Roma penetra meno. Anzi: dal 25' in poi solo 2 tiri in 20' per i giallorossi, entrambi dalla distanza.

    Rimangono le difficoltà, incredibili, dei bianconeri in fase di possesso. Quando al 31' la Roma la lascia giocare e la Juve perde palla suona il primo campanello d'allarme (a fine primo tempo si conteranno 3 perdite di possesso della Juve nella propria metà campo), quando al 45' Pogba mette palla dietro dopo un'uscita intraprendente a testa alta di Caceres si ha il secondo indizio che fa una prova. Fuori di metafora: è una Juve che sembra giocare come una provinciale, sa prendere le misure facendo le barricate ma ha pochi sbocchi offensivi.

    La ripresa sembra iniziare come la fine del primo tempo ma l'illusione della Juve di poter controllare dura 9'. Quando al 54' la Roma accelera e 1' dopo Pogba viene graziato (trattenuta evidente su Salah, meritava il secondo giallo) la squdra sbanda fino al 60' quando Dzeko ha la più ghiotta palla gol mentre 2' dopo Pjanic fa 1-0 su punizione. 

    La Roma ha un piglio superiore con 11 contrasti a 7 e 9 riconquiste effettive di palla a 4. La partita è senza storia e le mosse di Allegri sono senza costrutto. Manca fosforo in mediana e il tecnico non ne trova in panchina. Quando Pogba di testa al 71' manda fuori ci si ricorda che la Juve non ha ancora fatto un solo tiro in porta (e le finalizzazioni totali sono 13 a 4 per la Roma).

    Da quel momento in poi crolla Evra. Espulso nel giro di 3' dal 75' al 78'. In mezzo c'è l'ingresso di Cuadrado che sembra più che altro la mossa della disperazione e quello di Iturbe alla cui prima accelerazione il francese va fuori: giusto quindi riconoscere a Garcia la mossa positiva che stende la Juventus prima del gol di Dzeko.

    Il gol di Dybala (primo tiro nello specchio dei bianconeri) è pura accademia dell'illusione. Il salvataggio di Szczesny nel finale servirà solo a chi vorrà altri alibi, al popolo dei se e dei ma. Di questa Juventus non c'è nulla da salvare. La Roma l'ha battuta alla grande, con meriti tattici che hanno messo a nudo i limiti della Juve attuale. Per i bianconeri, ora, il futuro è un'incognita.

    Giovanni Armanini
    @armagio

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