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  • Roma, la sfortuna c'entra ma il calcio è ingiusto: senza Dybala e Abraham, chi segnerà per Mou?

    Roma, la sfortuna c'entra ma il calcio è ingiusto: senza Dybala e Abraham, chi segnerà per Mou?

    • Giancarlo Padovan
    Se il calcio fosse giusto, la Roma non solo non avrebbe perso in casa del Feyenoord (1-0), ma giovedì prossimo, all’Olimpico, si qualificherebbe sicuramente alla semifinale di Europa League. Ma il calcio non è giusto e neppure ha memoria. Così il rigore, sprecato da Pellegrini (palo) nel finale di primo tempo (fallo di mano di Wieffer) e la traversa di Ibanez, con successivo salvataggio sulla linea di Idrissi (il pallone era entrato per buona metà), resteranno nel novero delle recriminazioni della squadra di Mourinho.

    Non basta, perché, al contrario di quel che pensa Antonio Cassano, l’allenatore portoghese non è stato proprio fortunato. D’accordo, un palo e una traversa sono conclusioni sbagliate (di poco, ma sbagliate). Però perdere a metà del primo tempo Dybala (il solito guaio muscolare) e, poco prima dell’ora di gioco, anche Abraham (spalla destra fuori uso) non è esattamente il massimo della buona sorte. Se, poi, consideriamo che, fuori Dybala, il rigore è stato calciato (e sbagliato) da Pellegrini, si capisce che la concatenazione degli eventi è stata funesta. Ancora di più se si pensa, come è logico congetturare, che Dybala ed Abraham, molto probabilmente, non ci saranno neanche al ritorno. Chi segnerà in una partita in cui servono due gol per passare il turno?

    Da quel che si è visto, né El Shaarawy (che pure aveva cominciato bene), né Belotti (ormai mestamente avviato alla carriera da ex). Se, poi, ai due aggiungiamo anche l’infortunio a Pellegrini (nel secondo tempo è entrato Wijnaldum), il quadro è tristemente completo. Servirà una grande prestazione (magari con qualche tiro nello specchio della porta) contro un avversario che, sarà pure in testa al campionato olandese, ma, a parte aggressività, peraltro un po’ scomposta, e ritmo ha poco altro per cui farsi apprezzare. I suoi calciatori, schierati da Slot con il 3-4-3, anche se con Szymanski come vertice alto, dietro le tre punte, sanno tirare da fuori (Wieffer ha segnato così) e mettere tanti cross in mezzo. Tuttavia la pericolosità è relativa. E’ per questo che, male che fosse andata, la Roma avrebbe dovuto strappare almeno un micragnoso 0-0. Invece, a causa anche di un errore di Zalewski, che si è fatto battere in velocità da Idrissi, è arrivato il gol del successo olandese. Il cross di Idrissi è stato colpito al volo, da fuori area, da Wieffer che ha messo nell’angolo. Sulla traiettoria anche una finta, secondo me decisiva, di Jahanbakhs, in posizione regolare.

    La Roma, che già aveva sbagliato un rigore nel primo tempo, ha avuto una reazione nevratile. Non si può certo dire che abbia espropriato il campo agli olandesi, ma ha provato con alcune verticalizzazioni e diversi aggiramenti. Però le occasioni sono venute solo da calcio d’angolo. Fuori Abraham, i più pericolosi sono stati i difensori e i centrocampisti: Ibanez ce l’aveva quasi fatta, ma Idrissi, curiosamente un minuto prima di uscire, ha salvato con il soccorso della traversa. Un’altra grande occasione, questa volta costruita da Spinazzola, è capitata sul piede sbagliato di El Shaarawy che ha messo fuori da ottima posizione. Peccato. La Roma meritava almeno il pari. Invece partirà da meno 1. Forse senza Abraham e sicuramente senza Dybala. Il miglior marcatore di una Roma che, se non c’è lui, centra solo i legni.

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