Roma, le pagelle di CM: Ibanez horror derby, Wijnaldum passeggia

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Rui Patricio 6,5: Qualche brivido quando al 17’ esce di testa dall’area, poi ferma bene a terra due tentativi di Anderson prima e di Zaccagni. Nella ripresa la grandine è in arrivo. Devia in angolo su Luis Alberto e Pedro. Davvero nulla può sul gol. L’ultimo colpevole di un altro derby perso. Mancini 6: Ha tutti i muscoli in tiro, anche quelli della faccia. Riserva colpi proibiti, ne riceve. In perfetto stile derby. Deve dare una mano a Zalewski su Zaccagni e in contemporanea non aprire varchi al centro. Si butta su ogni pallone, rischiando qualsiasi parte del corpo.
Smalling 6: Senza punti di riferimento fissi da marcare ci mette un po’ a prendere le misure. E’ comunque il meno agitato del gruppo arretrato che dopo mezz’ora vede sfilarsi Ibanez per l’ennesima sciocchezza da derby. In fuorigioco sull’autogol di Casale, peccato. I miracoli non può farli.
Ibanez 3: Il derby non è proprio roba sua. Dopo i due clamorosi svarioni delle ultime puntate arriva il doppio giallo in mezz’ora che rovina il derby. Sul primo qualche dubbio potrebbe anche esserci, ma il secondo è davvero un peccato da matita blu che non può essere perdonato. Al prossimo derby regalategli un viaggio.
Zalewski 5: Zaccagni è una furia. Nicola cerca di tenere butta con astuzia e carattere ma spesso ricorre a zio Mancini per farsi aiutare. A volte basta, a volte no. Come in occasione del gol quando fa scivolare la palla in area. Sull’impegno nulla da dire.
Wijnaldum 5: Esce fuori dal guscio al 18’ quando sfiora la traversa da fuori area. Ma non garantisce l’ampiezza che fornisce di solito Matic e dopo l’espulsione di Ibanez è quello che accusa di più la minoranza in campo. Doveva uscire prima. (21’st Matic 6: entra e subito trova l’imbucata. La Roma non può rinunciarci)
Cristante 5,5: Sventa subito un pericolo su un cross basso di Zaccagni poi passa qualche minuto di stordimento tra lanci sballati e ritardo sulle seconde palle. Il rosso di Ibanez lo costringe dietro, e questo schiaccia ancora di più il gioco. E aumenta anche gli errori in impostazione.
Spinazzola 5,5: Spegne la torcia olimpica tutto il primo tempo buona limitando anche i pericoli offensivi della Roma che nelle ultime giornate aveva usufruito della sua spinta. Nel finale cerca il gol ma il pallonetto deviato da Provedel sembrava comunque destinato fuori.
Pellegrini 5: Va su ogni pallone, ma non ha quasi mai la lucidità immediata di trasformarli in oro. Certo non ci sono grandi condizioni per farlo stasera, ma i campioni si vedono in momenti così. Al 80’ Abraham gli offre la possibilità di rientrare nella storia della stracittadina. Ma calcia malissimo. (84’ Solbakken sv)
Dybala 5: La Joya si fa vedere vedere poco nel primo tempo se non nei piccoli focolai di tensione che si creano dalle sue parti. Rimane nei box a fine primo tempo, ma non tanto per demeriti quanto per ragioni di equilibrio. (1’st Llorente 6: esordio in un derby, nel momento più duro. Salva in scivolata il 2-0 ma sembra ancora un pesce fuor d’acqua. Dal 79’ El Shaarawy sv: anche lui sembrava avere più brio)
Belotti 6: Gli arrivano quei palloni sporchi che ha il compito di rendere docili per i compagni. Alcuni sono davvero troppo sporchi. Prende una marea di botte e prova pure a lanciarsi da solo alla Voeller. (21’st Abraham 5: entra cercando di dare profondità e qualche sponda. Si fa anticipare spesso, lontani i tempi di gloria)
Mourinho 5: Ultimo giro fermo. Il più pesante da mandare giù. La Roma inizia sorniona, cercando di sfruttare le ripartenze e mostrando tanta stanchezza di coppa. Ibanez guasta i piani e diventa tutto in salita. Con i polpacci sgonfi. Nella ripresa i cambi appaiono tardivi, Wijnaldum da minuti camminava per il campo. E quello di Dybala non convince del tutto, Pellegrini non stava tanto meglio ma almeno la Joya ha colpi improvvisi.
Io credo che sia un mix di giocatori mediocri e un allenatore che senza 6/7 campioni veri non riesce ad esprimere niente più che un gioco rinuciatario arroccato in difesa, aspettando l’errore avversario. Dallo scorso anno ad oggi il gioco della Roma ha subito una involuzione spaventosa. L’impostazione di base della Roma è: tutti sotto palla tranne la punta, questa deve cercare la spizzata sul lancione a saltare il centrocampo avversario, se non la prende deve comunque mettere pressione alla difesa avversaria per dare modo al nostro centrocampo di recuperare la ribattuta e impostare. Troppo poco, ed infatti si fa una fatica terribile a segnare e la percentuale di possesso palla è sempre a sfavore e questa cosa prima o poi la paghi. Difendersi ok ma rinunciare a giocare non potrà mai piacermi. La cosa Preoccupante poi è che è così sempre, contro qualsiasi squadra che sia la Cremonese, Juventus o Real Sociedad. Per finire ci sono poi dei giocatori che forse neanche in panchina dovrebbero stare 3 dei quali sono anche titolari inamovibili: Ibanez, Cristante e soprattutto Pellegrini.
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