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  • Roma, le pagelle di CM: Smalling scaccia-incubo. El Shaarawy cresta bassa

    Roma, le pagelle di CM: Smalling scaccia-incubo. El Shaarawy cresta bassa

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    Smalling, sorrisi e canzoni. Perez come sulla Ferrari  

    Ancora emozioni all’Olimpico che esulta per i gol dell’inglese e dello spagnolo e dimentica le prove discutibili di El Shaarawy e Cristante. Segnali di riscatto da Zaniolo. 


    Roma-Salernitana 2-1

    Rui Patricio 6,5:  Smanaccia su Ederson per evitare errori recentemente conosciuti e si lamenta per l’apertura della barriera che consente il gol di Radovanovic.Al 72’  è provvidenziale per evitare il raddoppio di Kastanos. Un intervento che vale tanto. 

    Kumbulla 5,5: Prende un giallo dopo 20 minuti ma più che altro concede alla Salernitana la punizione dalla quale nasce il gol del vantaggio. (1’st Zaniolo 6: un’ovazione quando entra in campo. Deve essere la sua partita dopo settimane di chiacchiere e polemiche.Ci prova ma anche stavolta non è lucido)

    Smalling 7:  Dietro non sbaglia nulla, capisce che può far male anche davanti. E lo fa in un finale pazzesco. 

    Ibanez 6: Prova a supportare El Shaarawy viste le difficoltà di spinta sulla fascia, ma deve stare anche attento a non concedere nulla in fase difensiva. Il secondo compito lo svolge a fatica visto un presunto rigore, , sul primo ha decisamente poca assistenza.  Nella ripresa si ritrova centrale a quattro e sbriga senza ansia i pochi palloni che capitano di li. 

    Karsdorp 5,5: Sperava in radure più verdi e percorribili. Trova invece sterrato e un Ranieri che non abbassa mai la guardia. Pochi pericoli procurati per un’ora buona. Poi, uscito Ranieri, pennella per la testa di Felix un pallone che meritava ben altro trattamento. 

    Cristante 5: Il gelo di Bodo si sente ancora nelle ossa. Perde palloni banali e sul tiro di Radovanovic spalanca anche lui il cancello per entrare. (74’ Veretout 6: party finiti, porta fiato e muscoli) 

    Oliveira 6:  Usa molto il cervello ma alla Roma in alcune fasi servirebbe un tonico per i muscoli. Bel lampo arriva a inizio ripresa quando vede la sagoma di Abraham e la serve alla perfezione. (67’Shomurodov 6: Fisico e polmoni, per il momento basta questo) 

    El Shaarawy 5: Turno di riposo per Zalewski e nuova chance per il Faraone che si mette in moto al 20’ quando si invola e serve Mkhitaryan solo in area. Seconda marcia al 27’ quando a tu per tu con Sepe non è freddo come dovrebbe. Poi non accelera più e regala all’Olimpico l’immagine di un giocatore che ha lasciato in Cina più di qualche souvenir.  (67’ Zalewski 6,5: restituisce quel senso di fame che deve far parte del branco)

    Afena-Gyan 6: Si impegna come un matto e prova a far salire la squadra con strappi che però conservano poca razionalità.  Palla al piede si perde spesso tra i pensieri di un ragazzo che ha bisogno di più pazienza per crescere ma ce la mette tutta per ripagare la fiducia. Mezzo voto in meno per il colpo di testa sbilenco al 60’ che poteva valere il pari. (67’ Carles Perez 7: Tira, urla l’Olimpico. Lui lo fa centrando almeno il pari con un gran gol. Poi tanti recuperii)

    Mkhitaryan 6:  Minuto quattro e l’armeno scalda ancora più l’ambiente col primo tiro verso la porta di Sepe. Il secondo è un errore che vanifica il bell’assist di El Shaarawy. Nella ripresa, come per incanto, scompare. E riappare nel tocco vincente per Perez 

    Abraham 6:  Si muove tanto per far salire la squadra ma non sembra indovinare i passi di danza rimediando spesso il beep dell’errore in 45 minuti di malessere diffuso. La ripresa parte con un bel tocco per Felix e un gol divorato su lancio di Oliveira. Sembra davvero esausto, ma è solo una impressione. Nel finale assiste l’attacco, aiuta in difesa, combatte da gladiatore. E cancella quell’errore. 

    Mourinho 6: La sottovalutazione dell’avversario è un pericolo che si nasconde spesso tra le pieghe di una stagione lunatica. Nella ripresa torna alla difesa a 4 e propone una Roma ultraoffensiva concedendo a Zaniolo la chance del riscatto. Che arriva dal resto della squadra in altro finale da infarto.

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