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  • Luis Enrique spavaldo:| Roma, difesa alta e pressing

    Luis Enrique spavaldo:| Roma, difesa alta e pressing

    • V.N.

    'Ormai sono diventato difensore'. Il vice capitano ha scherzato con il cittì azzurro Prandelli, in visita mercoledì pomeriggio a Trigoria. Ma fino a un certo punto. Perché proprio il ruolo di De Rossi è al centro della lavagna dell'asturiano in questa settimana. Sulla posizione da affidare al giocatore che può far comodo, ovviamente, sia dietro che in mezzo al campo. Negli addestramenti, per preparare la sfida di domenica sera a Torino, Luis Enrique sta lavorando sulle due opzioni.

    Ieri, ad esempio, la coppia di centrali difensivi è tornata ad essere quella composta da Kjaer ed Heinze. De Rossi può, insomma, tornare a fare il centrocampista. Perché nessuno come lui sa proteggere il reparto arretrato, diventando in alcune situazioni di gioco anche il terzo centrale, abbassandosi in mezzo ai due difensori. Ma la tentazione di Luis Enrique è di confermarlo dietro. Per due motivi: 1) avere un regista arretrato e contemporaneamente un centrocampista in più nell'undici di partenza, come fa Guardiola con Mascherano; 2) la sua presenza lì dietro permette di alzare molto la linea difensiva lasciando meno campo agli avversari.

    Due attaccanti su tre, Borini e Osvaldo, hanno le caratteristiche giuste per riuscirci. Spesso si sono sacrificati in quel lavoro. Di sicuro nelle migliori esibizioni della Roma. Se Totti sta bene, sa come comportarsi in aiuto agli altri due. I centrocampisti Pjanic, Gago e Marquinho e anche i due terzini Rosi e Taddei, affiancando i tre, devono seguire le punte. La chiave della partita, come si è visto nella partita di Coppa Italia dello scorso gennaio, è tutta nella metà campo della Juve. Se i bianconeri hanno la possibilità di pensare e preparare il lancio, la Roma diventa subito vulnerabile. Fatali, di frequente, per i giallorossi sono stati i contropiede. È successo anche a Lecce, proprio per la mancanza di aggressività. Sintetizzando: pressing e velocità nel possesso palla. Comportandosi da squadra. Nel senso di collaborazione e sintonia. Tra singoli e tra reparti.

    (Il Messaggero)

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