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  • Roma, Monchi: 'L'anno scorso obbligati a vendere. Quest'anno dipende da noi'

    Roma, Monchi: 'L'anno scorso obbligati a vendere. Quest'anno dipende da noi'

    Il direttore sportivo della Roma, Monchi, ha concesso una lunga intervista a Il Romanista in cui ha parlato del prossimo impegno di Champions League contro il Liverpool e delle prossime scelte di mercato confermando un importante cambio di rotta. 

    CREDERCI - "Ho letto il comunicato della Sud. Ogni nonno, ogni padre, ogni figlio, ogni nipote: mercoledì giocano tutti. Ci credo. Ci crediamo. Daremo tutto. Loro hanno il risultato, noi l'Olimpico".

    UN ANNO FA - "Oggi siamo in una situazione diversa rispetto a un anno fa. I numeri della Roma sono pubblici. La Roma ha vendto Salah, Paredes e Rudiger ed è andata in rosso di 42 milioni. Non è stata una decisione facile, dovevamo trovare soluzioni".


    CESSIONI? DIPENDE DA NOI - "Oggi invece è diverso. Vendere dipende da noi. E' cambiato tanto, non so se sia cambiato a 360 gradi, ma comunque è cambiato tanto".

    SEAN COX - "Prima di tutto mi piacerebbe parlare di Sean Cox, dando continuità a quello che ha detto Pallotta. Il calcio e la vita sono due cose diverse in questo caso, io sono molto cattolico e prego per lui e la sua famiglia. Siamo esseri umani, spero che lui possa tornare a tifare per la sua squadra". 

    ROMA GIALLOROSSA - "Che tutti tifosi romanisti esponessero le bandiere sul balcone e facessero capire al mondo che Roma tifa per la Roma in questo momento in cui si parla di violenza facciamo capire che il tifoso della Roma non è violento. È il momento di essere uniti. Battere il Liverpool è più difficile che battere il Barcellona".

    TOTTI E IBRA - "Totti non l’ha mai giocata una finale? Neanche Ibrahimovic se è per questo. Daniele, Aleksandar, Edin la carica ce l’hanno. Dopo l’andata erano tristi ed è normale, può essere stata un’occasione persa. Essere qui a parlare di una finale è già un segnale di crescita. Penso che non dobbiamo fermarci qui, indipendentemente da quello che faremo. Fare una partita da grande squadra è già uno step fatto”.

    SCHICK - “Da Patrik mi aspettavo questo percorso, sapevo che non poteva riuscire subito. È vero che ha avuto un problema fisico importante, poi anche nei primi sei mesi non è mai stato bene, ha anche giocato sotto pressione. È un segno di maturità anche questo. Poteva restare indietro invece ha sempre voluto giocare e mettere la faccia. Siamo vicini a vedere il vero Schick ma credo che manchi ancora un po’".

    DZEKO - "Prima è arrivata la possibilità di cedere Dzeko poi quella di Emerson. La cessione di Emerson ci ha aiutato a essere più tranquilli. Quando si complica Emerson andiamo un po’ in fatica perché dobbiamo vendere. Per questo il percorso di Edin è stato più lungo. Non è facile negoziare sapendo che hai bisogno di soldi, quando abbiamo trovato l’accordo per Emerson è stato più semplice uscire dalla questione Dzeko".


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