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  • Roma, Mourinho: 'A me e Allegri ci chiamano risultatisti perché vinciamo. Abraham? Verrà a Torino, lo gestirò così'

    Roma, Mourinho: 'A me e Allegri ci chiamano risultatisti perché vinciamo. Abraham? Verrà a Torino, lo gestirò così'

    Alla vigilia del big match contro la Juventus in programma domani sera all'Allianz Stadium, l'allenatore della Roma Josè Mourinho ha parlato in conferenza stampa facendo il punto sulle condizioni di Abraham: "Verrà a Torino insieme a noi, domani decideremo se in campo, in panchina o in tribuna. Sicuramente sta migliorando la sua condizione (QUI le ultime). Se non ce la fa ci saranno Shomurodov e Borja Mayoral che stanno bene e sono pronti. Vina? Sta bene".

    RISULTATISTI - "Sembra un'etichetta negativa, ma i risultatisti sono quelli che hanno vinto. Io e Allegri abbiamo vinto qualcosa e deve essere visto in modo positivo, tra me e Max non posso dire che ci sia una grande amicizia, ma sicuramente ci sono rispetto e stima. La Juve giocherà per lo scudetto, è una candidata forte; è una squadra fortissima che gioca sempre per vincere".

    VILLAR - "Perché mi chiedete di lui se ci sono 23 giocatori convocati?! E' convocato, ma andrà in panchina. Si sta adattando al mio calcio, sono contento del lavoro che sta facendo".

    ACCOGLIENZA - "L'ultima volta che sono venuto allo Stadium la gente è rimasta con la reazione emozionale di dieci secondi dimenticando tutti i novanta minuti prima. Oggi si parla tanto di rispetto, ma in quella partita ci si è dimenticati di questo. Pazienza, non è la fine del mondo".

    VANTAGGIO - "Allegri sa come giocheremo, l'unico dubbio è solo la presenza di Abraham; io invece non so con chi scenderà in campo la Juventus, perché a parte Dybala e Rabiot Max ha tante opzioni e per me è più complicato preparare la gara. Ma non voglio snaturare la squadra e le mie idee. E' chiaro che c'è divario tra Roma e Juve, ma quando inizia la partita dobbiamo giocare con personalità e coraggio dimenticandoci questa differenza".

    NEWCASTLE - "Ho lavorato per anni con una delle persone migliori del club e ho sempre avuto una connessione emotiva con la città. Ora però sono qui a Roma e sono felice così".

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