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  • Roma, niente Olimpico per 'er nocciolina': icona-nostalgia, cresce la protesta social

    Roma, niente Olimpico per 'er nocciolina': icona-nostalgia, cresce la protesta social

    • Luca Capriotti
    Chiamatelo "er nocciolina", a Roma tutti lo conoscono. Braccia sempre scoperte, muscolose, magrezza importante almeno quanto i baffi, enormi, a spaccare in due il viso. Tutti lo conoscono: a Roma è trasversale, attraversa gli eventi (rugby, concerti compresi), perfino le Curve. Sia la Nord biancoceleste, sia la Sud giallorossa lo hanno adottato, eletto a mascotte d'eccezione. Pigiati, uno vicino all'altro, i soldi passati di mano in mano, le noccioline lanciate con precisione, gesto veloce, rapido. Poi, con altrettanta certosina attenzione, le banconote infilate nel calzino: faceva l'abbonamento a Roma e Lazio, poi, armato del suo carico di noccioline e snacks, percorreva in lungo e in largo le Curve. Con le barriere, senza, prima degli steward, lui c'era: c'è sempre stato, in effetti, a scrutare un cenno, un gesto, un tentativo di carpirne l'attenzione per placare fame e ansia. Chiamatelo "er nocciolina", gli hanno vietato l'Olimpico. E sui social a Roma ne stanno parlando tutti. 

    ER NOCCIOLINARO - "Er nocciolinaro", anche detto, da Roma-Udinese in Curva non è più andato. La licenza, che i romani gli avevano assegnato "honoris causa", forse in realtà non l'ha mai avuta: non l'hanno fatto entrare, qualcuno lo ha visto in lacrime davanti ai cancelli chiusi di casa sua, l'Olimpico. Figura mitica, una specie di presenza rassicurante: qualsiasi risultato, qualsiasi clima, "er nocciolina" non è mai mancato, sfoggiando braccia nude e movimenti fluidi.

    ORIGINE DELL'ASSENZA - Non sarà più teatro dei suoi balletti, sotto la pioggia e con il vento gelido di certe notti di gennaio, niente più acrobazie e pirotecnici veloci trucchi da giocoliere delle noccioline: per lui, icona vivente di un calcio che non c'è più, spesso si sono chiusi non uno, ma due occhi. Titoli di accesso non validi, licenze assenti, lamentele degli esercenti e dei bar interni: è stata una partita europea, Siviglia-Lazio, riporta Sololalazio.it, a dare il là all'esclusione. Non ha mai avuto il biglietto valido per altre competizioni, qualcuno lo ha sempre fatto entrare, forse con un sorriso di nostalgia e affetto. Stavolta no: una serie di lunghe discussioni, il primo di molti altri no, la gestione della sicurezza prima di tutto. Da quel momento, Olimpico chiuso per lui.

    PROTESTA SOCIAL - E la protesta in un batter d'occhio ha raggiunto i social, anche in questo caso le lamentele e le polemiche sono state trasversali. Lo vogliono tutti allo stadio, giallorossi e biancocelesti, tutti fanno il tifo per "er nocciolinaro". "Che problema può creare? Perché non viene più fatto entrare?", si chiedono in molti. Altri  protestano: "Lasciatelo lavorare!". Un altro esclama: "Vogliono toglierci anche questa storica istituzione". Tra appelli al sindaco Raggi, "trovi una soluzione", e apologie varie, "una leggenda", "era sugli spalti già ai tempi dei gladiatori", "er nocciolina" per ora non può entrare. Tutti lo conoscono, rischia di rimanere storia, relegato in un passato rimpianto. E con lui, anzi senza, una parte di calcio antico, dal sapore genuino e umano, continua a perdere consistenza, sfuma piano piano, come una foto in bianco e nero, carica di ingrigita nostalgia.

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