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  • Roma-Psg, Di Francesco: 'Non ho visto in campo nessuna delle mie idee'

    Roma-Psg, Di Francesco: 'Non ho visto in campo nessuna delle mie idee'

    Al termine della partita persa ai rigori contro il Paris Saint Germain, il tecnico della Roma Eusebio Di Francesco ha parlato in conferenza stampa dall'interno del Comerica Park. Queste le sue parole:

    Le consegne che aveva dato alla squadra sono state rispettate?
    "Sì, anche se i tanti giocatori arrivati nell'ultimo periodo, al di là della condizione, devono ricercare di più quello che chiedo. La volontà però è stata tanta. La cosa che mi è piaciuta più di tutte è che la squadra è stata corta e, nonostante le difficoltà, quando poteva si è schierata anche molto alta. C’è stata qualche lettura sbagliata, ma nel secondo tempo potevamo andare in vantaggio, al di là del rigore nettissimo che non ci è stato fischiato. Il risultato ci sta, in generale però la partita è stata equilibrata, sono contento di questa prestazione".

    Dopo la partita ha notato effettivamente un gap tra voi e PSG?
    "Mancavano a entrambe le squadre diversi giocatori. Ho fatto giocare ragazzi fuori ruolo, come Tumminello, per esigenze, e lui ha assolto i suoi compiti alla grande. Sono soddisfatto dei giovani, ma non dimentichiamo che mancano tanti elementi a questa squadra. Per questo, ancor di più, sono soddisfatto di questa prestazione".

    Come ha vissuto l’atmosfera di questo stadio di baseball?
    "È stata una bella emozione, bella festa, un gran pubblico. Però devo dire che iniziata la partita mi sono concentrato solo sul campo, che si è rivelato un bel campo di calcio".

    Come giudica le prestazioni di Gerson e Iturbe? Pensa possano restare a Roma?
    "È ancora presto per dirlo, in particolar modo per Iturbe, è rientrato da noi e lo sto ancora valutando. Oggi devo dire che mi è piaciuto Gerson, che è stato molto intraprendente, nonostante il rigore sbagliato che conta relativamente. Ha cercato di essere aggressivo. Si vede che si sta allenando con me da diversi giorni: è stato reattivo, sta cercando la verticalità molto più di prima. Iturbe è con me solo da 3 giorni, può fare molto di più e deve sfruttare meglio le qualità da velocista che ha. Oggi devo dire che si sono messi tutti a disposizione, non ci dimentichiamo che molti sono arrivati da tre giorni: c’è anche il fuso orario da prendere in considerazione, abbiamo fatto diversi doppi allenamenti, un insieme di cose che non ha aiutato la prestazione in generale".

    I primi passi di Gonalons con la Roma come li valuta?
    "Si è messo al servizio della squadra. Ovviamente ancora non ha la brillantezza e la conoscenza dei meccanismi di squadra. Ha dimostrato grande disponibilità nei confronti dei compagni. Potrebbe far meglio a livello tecnico, come tutti: c’è stanchezza e le gambe non rispondono come vorrebbero i ragazzi, rientra tutto tra la normalità. Ha dimostrato una grande presenza in mezzo al campo. Lui e De Rossi saranno grandi antagonisti, ma per noi è un vantaggio perché avrò la possibilità di poter scegliere chi è nelle migliori condizioni a seconda delle sfide che ci presenteranno. Sono molto contento di Maxime, molto".

    Come giudica la prestazione di Moreno? Forse è responsabile nella rete di Marquinhos?
    "Il gol di Marquinhos è stato casuale, ci sono stati tre o quattro rimpalli: non colpevolizzerei un calciatore in particolare, non condivido. Ha giocato in un ruolo che solitamente ha ricoperto in anche in passato (terzino sinistro, ndr), ma noi lo abbiamo preso per fare il centrale. In quel ruolo al momento non ho tante scelte a sinistra ho alternato lui e Jesus. Sono contento, è stato disciplinato, magari non ha spinto come avrei voluto. Non era nelle miglior condizioni, però, ma nonostante il fastidio che aveva si è messo a disposizione e ha voluto giocare ugualmente. Voglio dire una cosa: non dobbiamo essere frettolosi, c’è tanta strada davanti a noi, ci sono solo tre giorni di allenamento. Io non ho ancora visto niente delle mie idee. Una cosa ho notato, però, ho visto tanta voglia di osare, di lavorare nella metà campo avversaria, stare alti, rimanere corti. Questo per me è un bel passo in avanti, ma c’è ancora tanto da lavorare".

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