L'ennesimo esame di maturità fallito e un'altra stagione che, a metà, rischia già di essere anonima e con poche prospettive di portare a casa un titolo. Fallito l'accesso alla fase a gironi di Champions League e precipitata a -7 dalla Juventus nello scontro diretto dello Stadium che ha sancito l'incapacità della Roma di competere per lo scudetto. Differenze di organico a parte, è la mentalità che continua a rappresentare la vera chiave di volta tra la capolista del campionato e le sue concorrenti. La squadra di Allegri ha aggredito la partita con la ferocia tipica della grande squadra e ha poi gestito, senza alcuna difficoltà, il timido tentativo della Roma di rimontare il gol di Higuain. Poco ritmo e personalità al minimo sindacale: i giallorossi hanno dato l'impressione di essere andati a Torino con l'intento di limitare i danni e non subire una sconfitta più netta, di certo non lo spirito giusto per pensare di mettere in pericolo l'egemonia bianconera.
DZEKO SOTTOTONO - In una serata in cui in pochi nella banda Spalletti hanno giocato al di sopra della sufficienza, spicca la prova anonima di Edin Dzeko, sempre capocannoniere alla pari di Belotti e Icardi ma decisamente appannato da qualche partita a questa parte. Contro i bianconeri il centravanti bosniaco ha toccato solamente 2 palloni all'interno dell'area di rigore avversaria, quando la sua media nelle gare precedenti era di 5. Merito della grande prestazione dei centrali della Juve, ma anche frutto della scarsa mobilità di Dzeko e della scarsezza di rifornimenti da parte dei compagni. Una costante delle ultime settimane, nelle quali, tolta la doppietta contro un Pescara in evidente difficoltà, l'ex giocatore del Manchester City è rimasto a secco nelle restanti 6 giornate. Serve un'altra Roma, serve anche un altro Dzeko per ambire allo scudetto.
I NUMERI DI DZEKO CONTRO LA JUVE: