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  • Romamania: Pellegrini come Barella, in Nazionale è un altro. Fonseca, è ora di cambiargli ruolo!

    Romamania: Pellegrini come Barella, in Nazionale è un altro. Fonseca, è ora di cambiargli ruolo!

    • Paolo Franci
    Non ho risparmiato critiche, ultimamente, a Lorenzo Pellegrini. Costruttive, ovviamente. Nel senso che si tende a criticare uno sportivo professionista quando si è capito qual è la sua dimensione e cosa può dare. Cioè, per capirci: se so che un calciatore vale 100 e offre 30, beh, è giusto parlarne. A maggior ragione se sai che quel calciatore, per potenzialità, è uno di quelli che ti può cambiare la squadra. E Pellegrini lo è.

    Poi, ci sono le variabili. La condizione fisica, psicologica, la squadra, l'allenatore. Anche Lorenzo nel magico mondo del Mancio ha fatto (molto) più di quel che abbia fatto con la Roma negli ultimi mesi. Certamente, da atleta e ragazzo serio qual è -  su questo mettiamoci pure la mano sul fuoco - sarà stato il primo a soffrire un periodo per niente a colori, con l'aggravante di averlo 'sentito' di più, essendo romano e romanista. Le ragioni? Magari è lo stesso motivo per il quale il Barella dell'Inter è meno Barella di quel che si vede in Nazionale.

    Certo, Mancini è stato bravo nel ribaltare una vecchia storia azzurra secondo la quale poteva capitare che un calciatore giocasse alla grande nel club e non in Nazionale e quasi mai viceversa. Ci avete fatto caso, a parte rari casi tipo Immobile o Belotti, chi arriva in azzurro gioca bene.

    Però, questo patrimonio, questa piccola rinascita azzurra del Nostro, deve giocoforza diventare un trampolino d'opportunità per Paulo Fonseca. Questione di ruolo? Di movimenti? Di modo di giocare della Nazionale? Quel Pellegrini che si butta nel corridoio e va a fare gol da quant'è che non si vede nella Roma? E l'idea di farlo giocare esterno per poi girare all'interno delle linee e trovare il guizzo giusto è ripetibile nell'affresco di Fonseca? Quest'ultimo, da allenatore intelligente qual è, ha già dimostrato di saper cambiare idea.

    Lo ha fatto sul piano tattico, passando dalla difesa a quattro a tre a seconda dei momenti. Lo ha fatto rivedendo certe convinzioni sugli uomini. E allora non ho dubbi sul fatto che dopo aver visto quel Pellegrini, in quel ruolo particolare, possa aver preso appunti riadattando le indicazioni alla causa romanista. Perchè quel Lorenzo lì, senza scomodare il ritrito accostamento a 'il Magnifico', trapiantato qui, sarebbe una gran bella cosa per la Roma che vuole centrare una piazza Champions.

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