Romizi e la speranza di una svolta
Tra arbusti, radici, pianticelle, querce solide, c'è da perdersi in una foresta che chiameremo Fiorentina. All'interno di questa, troviamo chi fatica ad emergere, ma è lo stesso da lodare per la professionalità dimostrata giorno dopo giorno, a partire dal ritiro di Cortina. Nome, Marco Augusto, cognome, Romizi, professione, centrocampista o per essere più precisi regista, una specie abbastanza rara di questi tempi. Con una citazione come migliore nel suo ruolo del campionato Primavera 2009/10 e con un'ottima stagione disputata l'anno scorso con la maglia della Reggiana era riuscito ad entrare anche nel giro della Nazionale Under 21, conquistando la fiducia del selezionatore Ciro Ferrara.
Ma che prospettive può avere adesso in Fiorentina? Onestamente poche, perché parte indubbiamente indietro a Montolivo, e questo non era certo in discussione, ma la prima alternativa all'ex atalantino non è lui, bensì quel Salifu che tanto bene ha fatto parlare di sé in questi mesi. Romizi parte dunque in terza fila e soprattutto ancora deve capire che cosa voglia fare di lui la società, nel senso che offerte ci sono state, ma sono state respinte al mittente, come quella del Torino questa estate che è stata la più convinta ed importante. Anche le polemiche dal suo fronte stanno a zero e regna il silenzio. Romizi non è uno di quei social-calciatori che vanno tanto di moda in questo momento e che spifferano tutto a destra e a manca: non è su Facebook, non twitta, pensa solo a calciare il pallone quando serve e quando glielo chiede Mihajlovic. A gennaio poi si tirerà una linea e si capirà se questo ragazzo può essere o meno una risorsa o può andarsene altrove con la benedizione di Corvino.