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  • Giudizi differenti:| Rosso a Candreva, giallo a Cavani

    Giudizi differenti:| Rosso a Candreva, giallo a Cavani

    Non si è parlato d'altro, in settimana, che di arbitri. Anzi, soprattutto di Rizzoli, sgradito dal Napoli e per questo 'accompagnato' verso un'altra partita. Un'altra partita che in questo caso era Milan-Lazio. Una partita su cui Rizzoli ha lasciato un segno, indelebile. Già, perché senza nulla togliere ai meriti del Milan, ai meriti di Allegri, ai meriti di una squadra che ha saputo ribaltare le difficoltà iniziali fino ad arrivare al terzo posto, senza insomma nulla togliere all'ambiente rossonero, non c'è dubbio che l'espulsione di Candreva abbia finito per indirizzare la gara.

    Un'espulsione ingiustificata e imperdonabile, perché a velocità normale ci poteva essere il dubbio del rigore - dentro o fuori area? - ma non poteva esserci proprio il dubbio del cartellino rosso. Senza l'ausilio di moviole, era chiaro che i difensori laziali - a cominciare da Dias - erano lì, a due passi. Insomma: impossibile pensare a un fallo da ultimo uomo o a una chiara occasione da gol. Il conciliabolo tra arbitro e assistente di porta ha invece portato alla decisione più sbagliata: espulsione di Candreva. E anche se il Milan aveva già dimostrato di essere in palla, con due occasioni nitide da gol di El Shaarawy, anche se Pereirinha era sembrato da subito in difficoltà estrema, non c'è dubbio che quell'espulsione abbia rappresentato una svolta e un tocco sull'acceleratore rossonero.

    Un errore che tra l'altro si presta a una discussione ancora più ampia e che chiama in causa l'arbitro che ha 'sostituito' proprio.... Rizzoli a Napoli-Juve. Già, perché anche al San Paolo ne sono successe parecchie. Tra cui una tirata di capelli non vista di Chiellini a Cavani, che ha risposto con una gomitata mostrata impietosamente dai replay. Una gomitata che però evidentemente qualcuno ha visto tra arbitro e assistenti, perché in questo caso è arrivata la sanzione. Un cartellino giallo: già, 'semplicemente' un'ammonizione. Il modo per non stravolgere una partita tanto importante? Una valutazione molto più tenera, determinata da un dubbio di fondo (impossibile da sciogliere senza moviole) sulla volontarietà del colpo? Fatto sta che, pur giudicato, Cavani è rimasto in campo. Al contrario di Candreva, che è stato mandato negli spogliatoi dopo diciassette (17!) minuti per un fallo che da espulsione non era. In una partita importante come quella di Napoli, dove in palio c'era lo scudetto. Perché, lo sappiamo bene, l'ingresso in Champions vale economicamente come uno scudetto. E allora, alla fine di questa due giorni di campionato, resta soltanto una domanda: ma con quale criterio vengono distribuiti i cartellini? Sarebbe bello chiederlo ai nostri arbitri. E soprattutto sarebbe stupendo riuscire ad ottenere una risposta. Chiediamo troppo?

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