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  • Rugani: 'Allegri un maestro. Cagliari? Non resto solo per quattro mesi, il ritorno alla Juve...'

    Rugani: 'Allegri un maestro. Cagliari? Non resto solo per quattro mesi, il ritorno alla Juve...'

    Daniele Rugani si racconta. In un'intervista a La Gazzetta dello Sport, il difensore del Cagliari ha parlato a 360°, partendo dalla positività al Covid-19 riscontrata lo scorso marzo: fu il primo calciatore della nostra Serie A. "Ero a Torino" racconta. "Dopo la partita con l’Inter, ho sentito una febbrettina. Ho lasciato Michela e le ho detto vado all’hotel della Juve. La mattina dopo avevo 37,5, sono arrivato massimo a 38. Era ed è sempre stato tutto sotto controllo, ma sono risultato positivo. Non ho mai avuto problemi respiratori. Il problema era un altro, semmai. Lei aspettava Tommaso. Ma proprio lui, il sogno di averlo, l’attesa, è stata la nostra forza. Quella gioia ha preso il sopravvento su tutto e ci ha aiutati a non pensare a tutto".

    SUL CAGLIARI - "Devo dire che ho portato Michela e Tommaso in un bel posto. Ringrazio il Cagliari e le persone che mi hanno voluto qui. Oltre al presidente il direttore Pierluigi Carta. È una città meravigliosa. Ora ci siamo sistemati in casa. Ho trovato un gruppo valido dal punto di vista tecnico e dei ragazzi molto per bene. Alcuni, come Cragno, Pavoletti, Cerri già li conoscevo. Siamo un bel po’ di toscani tosti, compreso l’allenatore Semplici. Vedo tanta umanità. C’è una classifica che non meritiamo e siamo uniti per cercare di toglierci da questa situazione di classifica. C’è una regione intera che tifa per il Cagliari, un posto caliente, passionale".

    SUL FUTURO - "Chi pensa che io sia venuto a Cagliari per quattro mesi per poi tornare alla Juve si sbaglia. Io avevo bisogno di fiducia e qui l’ho trovata. Volevo sentirmi vivo e vorrei che a giugno qualcuno mi dicesse “menomale che ti abbiamo preso noi”. Io non so cosa sarà del mio futuro, ma se a Cagliari saranno contenti di me, posso sedermi a parlare prima con loro. Con piacere".

    SUL RENNES - "Ho voluto andarmene perché avevo iniziato a pensare troppo e quando pensi troppo significa che qualcosa non va. E mi sono deciso a venire a Cagliari. Ero andato anche per la Champions, che è svanita. Ma lì ho avuto un infortunio al flessore, una lesione e poi una ricaduta. Non sono stato fortunato, ma non mi pento affatto della scelta. Volevo dimostrare qualcosa a me stesso, volevo un cambiamento".

    SU JUVE-PORTO - "Mi dispiace. Non meritava di uscire. Un peccato. Ho condiviso con loro cinque anni di gioie e dolori".

    SU ALLEGRI - "Lo definirei un maestro. Una persona vera, che sa gestire uomini e gruppo. Non ho giocato tanto, ma ho sentito la sua stima e la sua umanità".

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