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    Sabatini a CM: 'Open VAR, bravo Rocchi ma Berardi è rosso “per tutti”'

    Sabatini a CM: 'Open VAR, bravo Rocchi ma Berardi è rosso “per tutti”'

    • Sandro Sabatini
    Buona la prima per tutti e tre: la Federcalcio che promuove l’iniziativa, Dazn che ospita e il designatore Rocchi che spiega. Tutto molto limpido, applausi a “Open VAR”. Ma anche due macchie, ovvero due fischi nel silenzio. Entrambi riferiti alla giornata appena conclusa, quindi visibili e ufficialmente spiegabili fra una settimana, secondo la procedura per cui gli audio si ascoltano e si consumano a freddo, anziché nei momenti infuocati della partita (come avviene nel football americano) o del post partita (come avviene nella televisione italiana).

    Parliamoci chiaro. A prima vista, l’impressione è ovvia: vediamo e ascoltiamo il Var soprattutto (o soltanto?) per dimostrare che gli arbitri sono bravi e se ci scappa l’errore è come Nino che sbaglia un calcio di rigore. E Dazn, il giardino che ospita il designatore arbitrale, non è certo un campo minato. Non ci sono trappole, né insidie. E nemmeno, a dire la verità, tante affermazioni che sfumano l’applauso.

    L’episodio più delicato della settimana scorsa, l’espulsione di Baschirotto in Monza-Lecce, viene serenamente catalogata come errore dell’arbitro di campo, perchè il Var lo aveva avvisato del rosso esagerato, ma senza potergli imporre il ripensamento. “Errore”, ammette Rocchi, e tutti d’accordo. Può succedere. Basta che non succeda più.

    Invece ri-succede. Anzi, è appena successo. E siccome a Dazn fanno il loro mestiere (pur con tutte le precauzioni della novità) ci scappa una domanda d’attualità. A Rocchi vengono mostrate le immagini del fallo di Berardi su Bremer. Qui il designatore se la cava con una frase che non passa inosservata: “Il Var ha considerato di non aver in mano tutti gli elementi per poter cambiare decisione. Tutto sommato non mi sento neanche di colpevolizzare questa lettura. Secondo me, in campo, era meglio il rosso che il giallo”. Sentiremo l’audio fra una settimana. Intanto, qualche appunto sulla dichiarazione di Rocchi, frase per frase, quasi parola per parola.

    “Il Var ha considerato di non avere in mano tutti gli elementi per poter cambiare decisione”. Scusi? “Tutti gli elementi” sono le immagini, da ogni visuale possibile. E quindi tutti gli elementi c’erano, eccome.

    Tutto sommato non mi sento di colpevolizzare questa lettura”. Scusi, Rocchi, un’altra volta: qui non si tratta di “colpevolizzare”, ma semplicemente di vedere e commentare. E se possibile di intuire se l’episodio della settimana precedente (Baschirotto a Monza) sia stato recepito. Scatta l'interrogativo: in Sassuolo-Juve il Var ha segnalato il fallo di Berardi, invitando magari l’arbitro di campo a rivederlo, o invece se l’è cavata lavandosene le mani? Fra una settimana la risposta.

    “Secondo me era meglio il rosso che il giallo”. Ri-scusi per l’ultima volta, Rocchi, ma “secondo me” non esiste. C’è un regolamento da applicare non secondo me o secondo te, ma “secondo tutti”. Chiaro.

    Si va avanti, l’esperimento “Open VAR” merita comunque di essere incoraggiato, non criticato. Ma con un’ultima, piccola annotazione. Ascolteremo tutti gli audio, compresi i silenzi? In Empoli-Inter, per esempio, Di Marco segna un gol meraviglioso. Un sinistro volante talmente bello che forse abbaglia anche il Var. Perchè c’è un fuorigioco dubbio di Bastoni che magari - chissà - impalla la visuale del portiere empolese. Ma non fanno rivedere nulla: nè se Bastoni impalla davvero, né se è in fuorigioco. Come se, al Var, fossero rimasti incantati da Di Marco e dalla sua meraviglia.

    Sentiremo gli audio e anche i silenzi? Appuntamento fra una settimana. Senza paura. Complimenti a Federcalcio, Dazn e arbitri. Buona la prima. A patto che la seconda sia all’altezza.

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