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  • Sabatini: Kung-fu Cantona? Moratti disse: 'Lo voglio, è un genio!'

    Sabatini: Kung-fu Cantona? Moratti disse: 'Lo voglio, è un genio!'

    Si trova facilmente, è il primo risultato quando si digita “Cantona”. Guardate il video. Poi riguardatelo. Immaginate di essere allo stadio: la partita è Crystal Palace-Manchester United. Tifosi quasi a bordo campo, senza barriere. I giocatori ascoltano ogni coro e suono, ovazione e frastuono. Sentono anche gli insulti. Nessuno ci fa caso. Quasi mai. Ma quella volta, sì. Eric Cantona scatta verso la prima fila della tribuna. In spaccata volante, dà un calcio in faccia a un tifoso del Crystal Palace. Mai vista prima, una scena del genere. Un pazzo. 

    Succede il 25 gennaio del 1995, davanti agli occhi di Massimo Moratti. Che vent’anni fa non era ancora presidente dell’Inter, ma stava per diventarlo. E aveva in mente gli acquisti. “Prenderò Cantona e Ince perché sono due che, anche da soli, fanno paura a tutti gli undici avversari”, diceva così Moratti, che frequentava Londra e per questo conosceva la Premier League anche senza vederla in tv. 

    Infatti era allo stadio, quel giorno. Aveva accanto Giammaria Visconti di Modrone (che sarebbe diventato, per qualche anno, vice presidente dell’Inter) e Paolo Taveggia (poi direttore generale, per qualche mese). Quando Cantona esibì il momento più importante e sconvolgente della sua carriera, i due futuri dirigenti andarono con lo sguardo a interrogare Moratti. E il suo nome venne come declinato, abbreviato, sospirato, impacciato in “Massimo, ma… Mah…”. Intedevano dire: come si fa a prendere uno così? Invece nessuno si azzardò a proporre quella domanda. Non ci fu il tempo. Con boccata di sigaretta compiaciuta, e il fumo che gli usciva insieme alle parole, Moratti sibilò: “Cantona è un genio. Va preso a tutti i costi!”. 

    Come andarono poi le cose, è abbastanza risaputo. Durante i mesi di squalifica, Cantona firmò per l’Inter. Poi ci ripensò: voleva restare al Manchester per non tradire i tifosi. Moratti aveva il contratto in un cassetto. Avrebbe potuto rivendicarlo o pubblicarlo o semplicemente sventolarlo. Invece lo spedì, personalmente, proprio a Eric Cantona. Con due righe di accompagnamento che nessuno conosce, a parte loro due: presidente e simbolo di una Pazza Inter solo sognata. E poi rimasta chiusa in un cassetto, per sempre. 

    Oggi che sono passati vent’anni, il calcio è cambiato come il mondo. La Premier League si vede ogni week end in tv. Il più pazzerello è Balotelli, ed abbiamo già dato. Cantona ha fatto di tutto, anche l’attore. Nel tempo ha inventato qualche moda, tipo quella del colletto tirato all’insù. Poi è passata. Solo lui non passa mai di moda. Cercatelo su Youtube. C’è una vecchia pubblicità della Nike in cui saluta con ironia sprezzante. Dice “Au revoir”. Arrivederci: alla prossima follia, se mai ci sarà.

    Sandro Sabatini (giornalista Sky Sport)

    Web: sandrosabatini.com  -  Twitter: @Sabatini  -  Facebook: SandroSabatiniOfficial


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