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  • Sala: 'San Siro? Se Inter e Milan non restano, dovrò venderlo'

    Sala: 'San Siro? Se Inter e Milan non restano, dovrò venderlo'

    • Redazione CM
    Se Inter e Milan andranno avanti con il progetto di realizzare due nuovi impianti (rispettivamente a Rozzano e San Donato) e non resteranno a San Siro, il Comune di Milano potrebbe trovarsi costretto a vendere il Meazza.

    Ad ammetterlo è il sindaco di Milano Giuseppe Sala, tornato a parlare della questione San Siro e dell'ipotesi peggiore per il Comune: "È legittimo che le squadre cerchino la possibilità di fare un altro stadio perché si patrimonializzano ed è doveroso che io difenda lo stadio, anche perché se vanno via cosa faccio con San Siro? Dovrò trovare una soluzione e metterlo in vendita. Non è semplice oggi fare uno stadio in un territorio molto urbanizzato", ha detto al sito de Il Corriere della Sera.

    TEMPISTICHE - Sala parla poi delle tempistiche per la svolta: "Sapendo che le squadre hanno garantito di stare a San Siro fino al 30 giugno del 2030, si parla comunque di un lungo percorso. Anche se solo apparentemente, conoscendo le complessità amministrative, potrebbe essere lunghissimo fino ad un certo punto". Sala proverà a convincere almeno una delle due società a rimanere a San Siro anche dopo la data citata, tuttavia bisogna ricordare come sia Inter che Milan abbiano indicato nella stagione 2028/29 la prima da giocare nei rispettivi nuovi impianti. Nell'accordo con il Comune è prevista la possibilità di disdire l'accordo in vigore con due anni di anticipo.

    CONTI IN TASCA - Il sindaco di Milano prosegue poi analizzando le differenze di costo tra San Siro e i nuovi impianti: "Io non voglio fare i conti in tasca a Inter e Milan, ma fare uno stadio nuovo, serio, costa almeno 1,2 miliardi. Almeno. Allora io dico alle squadre: San Siro vale 100 milioni, con un diritto di superficie a 90 anni mi date 1 milione l’anno. Certo che dovete ristrutturarlo ma le cifre sono sostanzialmente diverse. Se non si possono fare i lavori mentre si gioca allora hanno ragione le squadre ma se si può il mio invito è rifletterci. Anche perché il PSG è costretto ad andare fuori Parigi, il Bayern è lontano lontano".

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