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  • Samp, Giampaolo: 'Inter ricordo d'infanzia. Andersen? Se Spalletti mi chiede...'

    Samp, Giampaolo: 'Inter ricordo d'infanzia. Andersen? Se Spalletti mi chiede...'

    • Lorenzo Montaldo
    L'occasione era quella di un evento benefico, ossia la quindicesima edizione del premio 'Amici dei bambini'. Quando però tanti protagonisti del mondo del calcio si riuniscono nello stesso luogo, parlare di Serie A è praticamente inevitabile. E se tra i premiati c'è anche Marco Giampaolo, è logico che il discorso scivoli anche sulla Sampdoria che stupisce in campionato. "I complimenti che mi fate li giro alla mia squadra, perché è un gruppo che pur rinnovandosi ogni volta riesce sempre ad ottenere buoni risultati" ha detto il tecnico doriano. "Giochiamo per divertirci e per cercare di migliorarci sempre. Europa? È un’ambizione di tantissime squadre, tra cui anche la Samp, perché in questo momento la classifica dice così, ma non dobbiamo disperdere il gusto di giocare le partite e di essere Samp" riporta Sampnews24.com. "Domenica a Firenze l’abbiamo fatto un po’ meno, c’è rammarico. Maggio è lontano, vedremo cosa ci riserverà il campionato. Giochiamo per vincere e quindi per fare meglio".

    Qualcuno ha anche interpellato l'allenatore in merito ad un possibile salto in una 'big', appuntamento che Giampaolo ha sempre rimandato. Il mister blucerchiato però ha glissato sulla domanda: "La mia ambizione è fare un grande campionato con la Samp, di migliorare il campionato dello scorso anno. Poi siamo tutti ambiziosi, dal club ai calciatori ai tifosi. Si lavora per migliorarsi sempre e raccogliere risultati, quindi l’ambizione è far meglio". Giampaolo però regala anche una battuta sull'Inter, squadra che ha sempre avuto sul tecnico di Giulianova un fascino particolare, almeno sino a qualche tempo fa: "È un’avversaria. Sono stato tifoso da bambino, poi facendo questo mestiere e crescendo si perde anche la passione che si può avere da piccoli per una squadra. Sono ricordi d’infanzia" ha tagliato corto l'allenatore della Samp. 

    Grandi elogi ovviamente per Quagliarella: "​È l’ultimo dei Mohicani, è immenso (ride, ndr). A volte non riesco nemmeno a godere dei suoi grandi numeri perché sono troppo coinvolto, però penso i tifosi blucerchiati si siano divertiti e possano continuare a farlo. Se merita la nazionale? Per i numeri sicuramente sì, anche se la carta d’identità dice 35 anni. Noi abbiamo qualche pregiudizi per quanto riguarda il dover fare i conti con l’età, ma Fabio è un calciatore che va in gol da 10 partite di fila, quindi meriterebbe eccome una chiamata".

    Un argomento a cui Giampaolo è allergico è storicamente il mercato: "Abbiamo concordato delle strategie insieme al club, l’unico giocatore che dovrà partire o che è giusto che vada a giocare è Kownacki. Giocatore di talento, giovane, ma reclamava un minutaggio migliore: tutti gli altri rimangono alla Samp, per quanto mi riguarda.  Poi il mercato non lo faccio io. La mia intenzione è andare fino in fondo alla stagione con questo gruppo, poi a giugno si spariglieranno le carte e si penserà a fare qualcosa di nuovo e diverso. Andersen? È bravo lo scouting della Samp a trovare giocatori forti e di prospettiva, poi bisogna avere il coraggio di metterli in campo e qua lo possiamo fare, pur confrontandoci con le ambizioni e la storia del nostro club. Sono stati bravi i nostri osservatori a trovare gli Skriniar prima e gli Andersen adesso. Loro due sono della stessa pasta. Se Spalletti mi chiedesse informazioni su di lui? Io sono sempre molto onesto con i miei colleghi, mi espongo chiaramente". Battuta anche su Tonelli, e sulla possibile interruzione anticipata del prestito: "Son cose del club - glissa Giampaolo - a me interessa il calciatore".

     

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