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  • Sampmania: Depaoli e ‘dischi rotti’

    Sampmania: Depaoli e ‘dischi rotti’

    • Lorenzo Montaldo

    Vi devo una premessa su questo Sampmania. La prima parte riguarda interamente la Sampdoria, la seconda è un racconto personale che riguarda ANCHE la Sampdoria, ma si tratta più di una riflessione. Così, se legittimamente non vi dovesse interessare, potrete tranquillamente saltarla. Il filo comune, comunque, è quello dei social network, che ormai sono diventati a tutti gli effetti dei veri e propri Bar Sport, con due grossi difetti: non sei faccia a faccia con il tuo interlocutore, ed è molto più semplice influenzarli e indirizzarli dall’esterno. 


    Prendiamo ad esempio gli ultimi movimenti di mercato doriani. Al netto della tendenza blucerchiata a cedere giocatori in prestito con diritto di riscatto, la caratteristica che più di tutte salta all’occhio è la smania di chiudere trattative in uscita riguardanti gli esterni. Dinamica quantomeno curiosa, se si pensa che la prossima stagione pare essere stata impostata da Ranieri sul 4-4-2. La cessione prima di Murru e poi di Depaoli vanno in questa direzione. Guai però a sottolineare la poca logica delle scelte. In caso contrario, è un attimo a farsi bollare come ‘vedove di X’, dove ‘X’ può essere sostituita da un nome di giocatore a piacere.

    Hai voglia a spiegare che le critiche ad un’operazione del genere non sono legate a valutazioni professionali su Depaoli, quanto alla pura logica a livello numerico. Depaoli può piacere o meno, per il sottoscritto il fatto che ad acquistarlo sia stata l’Atalanta qualche riflessione dovrebbe farla sorgere, credo che con Gasperini a Bergamo l’ex Chievo possa sbocciare, ma il nocciolo non è questo. Il movimento perde di logica perché Depaoli poteva essere impiegato come riserva di Candreva, ma anche come alternativa a Bereszynski. La sua partenza apre a mio modo di vedere una voragine a destra, dove rimangono soltanto due giocatori per due ruoli. La Samp quindi si vedrà costretta ad assicurare a Ranieri almeno un doppione del terzino polacco, capace di sostituire all’occorrenza anche Candreva, senza però poter contare sull’incasso generato dalla partenza di Depaoli. Capite bene che il ragionamento non sta in piedi non dal punto di vista tecnico, assolutamente opinabile per chi ritiene Depaoli sacrificabile, quanto piuttosto sotto l’aspetto economico. Avrei potuto non condividere ma comprenderne la logica a fronte di un assegno solvibile subito. Così invece no. Il Doria gli esuberi ce li ha in altre zone, di certo non sulle fasce dove il piano B pare essere quello di adattare Thorsby e Regini. Però a scriverlo rischi di venire marchiato all’istante come ‘bastian contrario a prescindere’, specialmente nel mondo virtuale dove le etichette ci mettono un secondo ad appiccicartele addosso. 

    Fine della parte legata al mercato della Samp. Inizia il racconto personale, che comunque con la Samp ha a che fare. Ho recentemente scoperto di essere diventato oggetto del dileggio di un elemento, diciamo così, poco chiaro del mondo social. Non mi era mai capitato, e l’ho trovato particolarmente divertente. Vi racconto la storia in breve, così non mi accusate più di essere ripetitivo. In pratica c’è un profilo fake, tra l’altro realizzato pure malissimo, che per comodità chiameremo Furio Zara. Il nome non è assolutamente di fantasia. Come lui ce ne sono altri, potrei citarne tranquillamente tre o quattro al volo, ma prenderò ad esempio il caso specifico. Il soggetto in questione trascorre le sue giornate su Facebook a commentare ogni pagina, link, articolo riguardante la Sampdoria, concentrandosi quasi esclusivamente su quelli contenenti la minima contestazione al suo direttivo, al suo presidente e alle strategie societarie. Probabilmente lo avrete anche incrociato.

    Lo fa in maniera metodica, precisa, scientifica, utilizzando segni distintivi particolari, ad esempio alcune locuzioni particolarmente riconoscibili quali ‘gufacci’, ‘disco rotto’, ‘giornalai’ e compagnia cantante. Tendenzialmente il modus operandi è sempre lo stesso: punta a sminuire l’interlocutore, chiunque esso sia, dimostrando peraltro una capillare conoscenza di quelle che potrebbero essere le tesi difensive della società. A fronte di rimostranze e repliche, blocca. Nulla di male, per carità, ognuno ha le proprie idee e non credo di avere la statura per condannare chi pensa ad esempio che l’attuale proprietà della Samp si stia comportando esclusivamente nella miglior maniera possibile. Non c’è niente di illegittimo, accade continuamente, se fai il giornalista metti in conto critiche.

    Il ‘problema’ sorge quando la persona eccede, travalicando dalla differenza di vedute ad accuse di carattere personale. Il testo del messaggio era più o meno questo. “Gufaccio internettiano di prima categoria, triste, pesante e spara sentenze, un disco rotto da anni che nessun tifoso sopporta. Esperto di qualsiasi materia, dispensa consigli tecnici, di preparazione, sul mercato, legali e di gestione d’impresa. Dall’alto di cosa? Mah…”. Stessi messaggi riportati su alcuni forum, addirittura usando gli stessi identici termini, però sotto altri nickname e con l’aggiunta di altri appellativi ("imbrattacarte" e via di seguito). Per inciso, è lo stesso profilo che, a commento dell’affermazione fatta da Ferrero a Chiambretti (“non ho mai preso lo stipendio”) si inerpica sugli specchi accusando prima il conduttore (“Se il giornalista non controbatte, ognuno può dire ciò che vuole”), per poi tentare una goffa difesa del Viperetta (“Potrebbe averlo tecnicamente erogato ma fiscalmente non preso. Poi lui è furbo a ribaltare la frittata”). Questo per darvi un’idea della caratura del personaggio che, tra parentesi, ha pensato bene di bloccarmi preventivamente, in modo tale che non potessi neppure leggere i suoi messaggi e togliendomi così anche il diritto di replica. Diritto che mi sono ripreso approfittando del mio spazio qui, ma che qualcun altro di sicuro non avrà avuto.

    Peccato. Mi sarebbe piaciuto rispondere, confrontarmi, chiedere ad esempio cosa spinga una persona ad una così strenua difesa dell’operato del presidente di una squadra di calcio. Sembrerebbe perfino un lavoro a tutti gli effetti, di sicuro impiega abbastanza tempo. Quindi, non potendo chiedere a lui, pongo a voi l’interrogativo. Un impegno così assiduo è totalmente disinteressato? Si fa per amore delle proprie idee, per partito preso, oppure per una sorta di interesse personale? E, in questo caso, è giusto e legittimo potersi nascondere dietro ad uno pseudonimo, lasciando criptate informazioni che potrebbero rivelarsi cruciali per comprendere meglio le motivazioni di una tale appassionata apologia? Se dovesse trattarsi semplicemente di un paladino altruista, spero di trovare anche io la mia Furio Zara nella vita, punterei a sposarla. Al Furio Zara internettiano, e a tutti i Furio Zara del mondo invece sottopongo un invito: mi contatti, con il suo vero nome però, e beviamoci una birra. Possiamo anche non toccare l’argomento Sampdoria. Semplicemente mi piacerebbe dimostrargli che non sono poi così triste.

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