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  • Sampmania: già, proprio colpa di Giampaolo

    Sampmania: già, proprio colpa di Giampaolo

    • Lorenzo Montaldo
    A chi ha ridotto la Sampdoria in questa condizione, augurerei una bella domenica sera in coda tra Albisola a Genova. Ma a tutti, eh, nessuno escluso. Compresi quelli che sono tornati ora, e pretendono pure di essere accolti da fanfare e trombe. La pochezza tecnica e qualitativa della squadra è disarmante, lo spessore della rosa altrettanto. A tale scenario fanno da corollario conti disastrati, la più totale disaffezione dei tifosi e, nel momento attuale, neppure un barlume di luce per il futuro. Una gestione illuminata, nulla da dire.

    A dire la verità, un paio di scintille un ottimista come il sottoscritto le trova anche. Quali? Lanna presidente, ne abbiamo già parlato, e Marco Giampaolo allenatore. Due persone che hanno deciso, in maniera consapevole, di calarsi nel letame sino agli occhi, per amore della Sampdoria. Parlano bene, toccano i tasti giusti, hanno contenuti e spessore. Però non basta. Per salvarsi servono i calciatori, i piedi, gli uomini e la testa. Ci vuole gente che corra più veloce degli avversari, più a lungo e meglio. Oggi la Samp non li ha. Cagliari, Torino e Spezia sono lì a dimostrarlo.

    Ho letto commenti allucinanti su Giampaolo, già finito sul banco degli imputati. Capite? Dopo quarantotto ore a Genova, un mezzo allenamento e qualche partitella. E' colpa sua perché 'ha messo Candreva trequartista'. Oltretutto non è vero, ha semplicemente collocato il suo giocatore migliore libero di svariare dove preferiva, sperando in una giocata o in un'invenzione. E' colpa sua perché 'ha piazzato Thorsby fuoriruolo'. Dove doveva farlo giocare, trequartista? E' colpa sua perché 'sono ritornati i passaggetti all'indietro'. E chi li fa, i suggerimenti in verticale in questa squadra? È colpa sua perché 'fa il 4-3-1-2 e non ha gli uomini adatti'. Perché, per il 4-4-2 sì? 

    Lasciamo perdere considerazioni assortite degne del più becero tra i bar sport. Su Giampaolo avevo enormi perplessità relative al subentro in corsa, di certo non sul valore assoluto dell'uomo e dell'allenatore. Ma trovare responsabilità del tecnico di Bellinzona nella sconfitta di ieri significa essere prevenuti, nel migliore dei casi, o in malafede. Oltretutto, un pareggio in Spezia-Samp non avrebbe scontentato nessuno. La differenza, come spesso accade in gare così povere di contenuti, l'hanno fatta i dettagli, i centimetri e la fortuna. Il Doria centra un palo, lo Spezia no. Gioco, partita, incontro. Tre punti in saccoccia. A episodi invertiti, ci staremmo sperticando in lodi e peana.

    Piuttosto, mi pare evidente che la Samp abbia un gigantesco, clamoroso problema negli ultimi venti-trenta metri di campo. Fateci caso: in tutta la stagione ricordate più gol frutto del caso, dell'invenzione personale, della giocata del singolo, dell'errore avversario, oppure più reti arrivate da azioni manovrate e ragionate? I blucerchiati, semplicemente, non fabbricano occasioni. Il problema riguarda gli attaccanti, ovvio. Caputo è irriconoscibile - e non adatto a giocare lontano dall'area, il suo meglio lo ha sempre dato nel cuore della difesa avversaria - e se Gabbiadini non ingrana, son dolori. Però le chance si costruiscono pure con un pressing alto  del centrocampo, con i movimenti degli esterni o dei terzini, e tramite le verticalizzazioni e le assunzioni di responsabilità dei giocatori più esperti. Cosa che Giampaolo, peraltro, ha sottolineato subito nella sua prima conferenza stampa pre match. La paura è una: servono i puntelli dal mercato. Uno in attacco, almeno, e pure uno in mezzo. Trequartista, regista di qualità, vedete voi. Per me, occorre più un rifinitore da impiegare dietro alle punte.

    Ancora una volta, arriviamo alla sosta con l'umore delle persone imbottigliate in coda sulla A10. E sì, si tratta di un particolare autobiografico, beninteso. Questa volta sussiste un aspetto positivo, nei quindici giorni di pausa, ossia la possibilità per Giampaolo di lavorare su idee, meccanismi e intuizioni, un passettino alla volta. Mi auguro venga concesso, alla squadra, il minor riposo sindacale e il più breve lasso di tempo possibile lontano dal Mugnaini nelle prossime due settimane. C'è da fare strada per tutti, un piede davanti all'altro. Giocatori, società, allenatore e pure tifosi. Mi sono piaciute molto le scene del sabato pre Spezia al Mugnaini. Spero di rivederle al Ferraris quando arriverà il Sassuolo. Ne avremo disperato bisogno.

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