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  • Sampmania:| Venti giorni con Ciro Ferrara

    Sampmania:| Venti giorni con Ciro Ferrara

    Diciannove giorni e qualche ora fa la Sampdoria passava nelle mani di Ciro Ferrara. La piazza, dopo aver assaporato i sogni Benitez e Deschamps, lo ha accolto con un po' di freddezza, dovuta più alla separazione da Iachini che dal poco entusiasmo generato dalla nomina. Il ritiro di Bardonecchia, però, sta iniziando a far capire a tutti che Ferrara potrebbe essere davvero l'uomo giusto per guidare i blucerchiati nella propria rinascita. Il giorno della prima conferenza stampa aveva colpito per il suo sorriso. La sua gioia nell'approdare ai blucerchiati esternata con simpatia e non con i volti tesi e duri di Beppe Iachini e Gianluca Atzori. In mondo come quello di oggi spesso si scambia la voglia di sorridere con la propensione ad esser superficiale e poco avvezzo al lavoro. Così quasi sempre non è, e per quello che concerne la Sampdoria, così non è per Ciro Ferrara.

    Basta guardare i volti e ascoltare le parole dei giocatori, che come prima cosa, una volta ripreso fiato, raccontano come il ritiro di Bardonecchia sia duro, anzi durissimo. Si lavora tanto con o senza palla, si gettano le basi per il futuro correndo sul campo ormai quasi consumato dalle scarpe della truppa di Ciro. Il bello è che nessuno si lamenta, e chi lo fa riesce sempre a sorridere. Spiegare il perché non è facile: chi te lo fa fare di sorridere dopo due ore passate tra palestra e campo, e con l'aspettativa di altre due o tre ore di tattica e lavoro fisico? Nessuno, ma lo si fa perché la scia del sorriso di Ciro Ferrara sta contagiando un po' tutti. I giocatori lo rispettano per la sua carriera e sono coinvolti nel suo progetto, tanto da assorbirne anche la gioia nel lavorare. I primi venti giorni di Ciro hanno dato indicazioni precise anche a livello tattico. La Sampdoria giocherà con il 4-3-3: lo farà per attaccare, senza però perdere mai l'equilibrio e cercando di tenere il più possibile con sé la palla.

    Su questo lavorerà per tutta la durata del suo mandato Ciro Ferrara. Indicazioni che l'allenatore ha fatto notare anche a Pasquale Sensibile, pronto ad accontentare il mister sul mercato. Serve almeno un esterno d'attacco, ed è proprio su questo che sta lavorando il d.s.. Schelotto sarebbe l'ideale, Estigarribia una scommessa con buone probabilità di vittoria, Iaquinta il giocatore da rigenerare, che piace poco ma che può essere ruota di scorta in caso, negli ultimi giorni di mercato, non si sia riuscito a concretizzare nulla d'altro. Venti giorni con Ciro e non sentirli: sembra ieri che Ferrara con il suo sorriso approdava a Genova tra la freddezza generale. Oggi la squadra è con lui, contagiata dalla sua gioia e dalla sua capacità di lavorare. Il primo test è stato superato a pieni voti, tra poco più di un mese toccherà al campo.

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