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  • Sannino a CM: 'Juve avanti, poi Roma e Inter. Donsah bella scommessa'

    Sannino a CM: 'Juve avanti, poi Roma e Inter. Donsah bella scommessa'

    • Giovanni Scotto

    Il campionato visto dalla panchina. A poche ore dal calcio d’inizio, Giuseppe Sannino fa le carte alla serie A, palcoscenico di campioni finalmente riabbracciati, dopo un lungo e logorante periodo di oblio. L’ex tecnico, tra le altre, di Palermo, Watford e Catania, segnala protagonisti e possibili sorprese del prossimo torneo a venti squadre che già si annuncia spettacolare ed equilibrato. Grande ressa per i primi posti, dopo i cospicui investimenti estivi.

    Basteranno le rivoluzioni compiute in sede di mercato per frenare lo strapotere della Juventus? Sannino risponde così:

    "In prima linea vedo sempre i bianconeri ma  occhio a Roma e Inter, autentiche regine dell’ultima campagna acquisti. La Juventus, dopo gli addii di Pirlo, Tevez e Vidal, ha ragionato in ottica futura e magari in prima battuta potrebbe perdere qualcosa. Roma e Inter hanno puntato sulle certezze, senza badare a spese. Il Napoli si è mosso con intelligenza, seguendo i dettami del suo nuovo allenatore. La Fiorentina può essere la vera rivelazione del campionato, penso che con Sousa vedremo una squadra più arrembante rispetto a quella delle passate stagioni ma  manca ancora qualche giorno alla chiusura del mercato, quindi aspetterei il gong prima di dare un giudizio definitivo".

    Tra le squadre che hanno cambiato molto figura il Napoli, pronto a chiudere anche per Donsah: è un giocatore già pronto per il grande salto?

    "E’ un buonissimo calciatore ma da quello che so non piace solamente al Napoli, il ragazzo è seguito anche dalla Juventus. Ha grandi margini di miglioramento e nel nuovo progetto della società partenopea, con un allenatore abituato a lavorare con i giovani, potrebbe ben figurare. Certo, passare da Cagliari a Napoli non è semplice, sarebbe una bella scommessa".

    Il tema Donsah apre la questione giovani: come mai i club italiani faticano a puntare sulla linea verde?
    "Siamo troppo legati ai tre punti, al risultato domenicale, non c’è pazienza e in tal senso la pressione incide negativamente. In Italia si fa più fatica, altrove i ragazzi trovano spazio con maggiore facilità ma se uno è bravo riesce a venir fuori, anche se in ritardo e tra mille difficoltà".

    Dai giovani agli stadi, sempre meno frequentati. Il numero degli abbonati cala di anno in anno. Per un uomo di campo, quanto è difficile vivere il calcio senza una cornice colorata e appassionata?

    "Ho avuto la fortuna di allenare in Inghilterra e gli impianti, oltre ad essere belli e funzionali, erano sempre pieni. Evidentemente c’è qualcosa che non va. I problemi da risolvere sono tanti, dalla sicurezza all’ospitalità, talvolta poco garantita da stadi fatiscenti e non più al passo con i tempi. Ho visto la Lazio in Champions col Bayer e l’Olimpico era mezzo vuoto, una cosa assurda vista e considerata l’importanza del match. Servirebbero impianti nuovi, magari più piccoli ma funzionali”.

    Calcio giocato: chi potrebbe essere il calciatore rivelazione del campionato?

    "Dico Valdifiori, sarebbe una bella storia da raccontare. Un giocatore che a 29 anni tocca il grande calcio e stupisce tutti. Faccio il tifo per lui".

     

     


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