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  • Sarri vede Dybala attaccante, ma lui si esalta giocando come voleva Allegri

    Sarri vede Dybala attaccante, ma lui si esalta giocando come voleva Allegri

    • Nicola Balice
    Paulo Dybala ha giocato bene contro il Brescia. A tratti benissimo. Gli è mancato il gol, ma è stato ugualmente decisivo per tanti motivi. Si è guadagnato lui la punizione da cui è nato l'1-2, anche se poi il suo tentativo si era stampato sulla barriera. Soprattutto, è stato Dybala a prendere per mano la squadra dopo lo svantaggio, cercando di illuminare la manovra bianconera. E una volta ritrovato il campo, non avrebbe più voluto lasciarlo: più gioca, più acquisisce fiducia. Ma a prima vista è riuscito a togliersi un po' di ruggine di dosso giocando a tutto campo, proprio come chiedeva il manuale di Max Allegri. Partendo seconda punta, con più libertà rispetto a sabato scorso quando al suo fianco c'era Cristiano Ronaldo invece di Gonzalo Higuain: e questa libertà Dybala l'ha sfruttata venendo a prendere palla spesso e volentieri nella propria metà campo, aiutando la squadra bianconera a uscire dalla pressione del Brescia, creando superiorità numerica. Come chiedeva Allegri? Forse. O forse no. 

    E' UNA PUNTA – Anche perché nel dopopartita ci ha pensato Maurizio Sarri a rimettere le cose in ordine: a lui Dybala piace davanti. È un attaccante, non sarà lui a giocare trequartista dietro due punte, ma sarà uno dei due centravanti, quello con licenza di arretrare e dare man forte nella doppia fase. Il trequartista è Aaron Ramsey, può esserlo anche Adrien Rabiot o magari Federico Bernardeschi. Non Dybala. Che intanto sta ritrovando il campo, non ancora il gol ma fiducia sì. Poi è possibile che almeno in questa fase sia soprattutto un'alternativa di extra-lusso alla coppia Ronaldo-Higuain. Intanto è tornato, e Sarri lo vede attaccante, proprio come vuole lui. Anche se poi Dybala a Brescia si è esaltato giocando come voleva Allegri.

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