Calciomercato.com

  • Sassuolomania: compromessi

    Sassuolomania: compromessi

    • Luca Bedogni
    E' ufficiale, Di Francesco è il nuovo allenatore della Roma. Si sapeva, si temeva. Glielo auguravamo, anche. Oppure no: a qualcuno dispiaceva troppo, qualcun altro sotto sotto era deluso. Ma l'ambizione è questa cosa qui, che spinge, e spingendo apre falle nelle favole. Il Sassuolo, d'altro canto, è quest'altra cosa qua, che stiamo imparando a conoscere stagione dopo stagione.

    Prendiamo un caso, il caso Pellegrini, parecchio emblematico, secondo me. Il ragazzo arriva in Emilia due estati fa, dalla Primavera della Roma. In realtà un debuttino in massima serie l'aveva già fatto in giallorosso, ma niente di che. Mister Di Francesco il primo anno lo fa crescere, lo riprende spesso, lo tiene in panca, ma comincia anche a capire che può diventare forte. Ha certi guizzi, Pellegrini, smentiti subito da giocate facili sbagliate. E' chiaramente acerbo, ma Di Francesco, da ex mezzala d'inserimento, intravede la sua maturazione. Così la provoca. Se nel 2015/2016 segna 3 gol in campionato, nel 2016/2017 Lorenzo raddoppia, ne fa 6. Poi bisognerebbe aggiungere le reti con l'Under 21 e quelle delle Coppe, ma credo basti vedere e rivedere il gol di quest'anno contro il Milan a San Siro per capire di cosa stiamo parlando veramente. Talento. E adesso infatti lo attende il diritto di recompra della Roma. In questo modo al Sassuolo spetta soltanto una plusvalenza dimezzata (la Juve aveva offerto qualcosa come 16 milioni..). Ma di plusvalenza pur sempre si tratta, si dirà, dato che fu acquistato per 1,25 milioni di euro, e ora il diritto di recompra della Roma è fissato intorno ai 10 milioni. Il Sassuolo dunque sembra procedere così, per mezzi affari. Poi c'è la vicenda Berardi, l'eccezione, in cui questa dinamica è saltata e i neroverdi inevitabilmente ci guadagneranno.    

    Anche la storia della clausola da 3 milioni nel contratto di Di Francesco deve far riflettere. La Roma non li ha voluti pagare, così il Sassuolo oltre un certo limite non ha saputo/voluto resistere. Ancora compromessi, insomma, per mantenere buoni i canali da cui arriveranno probabilmente nuovi prospetti (si parla già del difensore Marchizza, ad esempio, reduce dal mondiale Under 20). E se questi giovani cresceranno bene, poi partiranno nuovamente, come insegna la formula usata con Pellegrini. Nel frattempo, tolte le inevitabili ingenuità da pagare sul campo (gli esempi più lampanti di quest'anno sono Lirola e Ricci), il Sassuolo ne avrà beneficiato sia da un punto di vista tecnico sia da un punto di vista economico. Quando andrà bene, s'intende. Chiarito questo, si comprende meglio il 'conflitto' di vedute tra Di Francesco e il club, l'incompatibilità a cui si è giunti, al di là di ogni retorica del tipo "prima o poi doveva succedere.. Roma è casa sua.. è l'occasione della vita.. eccetera eccetera". Da una parte insomma c'era l'ambizione del tecnico, dall'altra il modello di business, la strategia aziendale del Sassuolo. 

    In quest'ottica non stupisce che da due anni a questa parte le Final Eight del campionato Primavera si disputino in Emilia, con semifinali e finali al Mapei Stadium. Un'ottima trovata per fare di Reggio Emilia, materialmente, il crocevia del mercato giovani.               

    Altre Notizie