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  • Sassuolomania: il peso di un ‘vaffa’

    Sassuolomania: il peso di un ‘vaffa’

    • Luca Bedogni
    Certi vaffa vanno presi sul serio, ed è quello che faremo oggi dopo l’espulsione di Pinamonti in Sassuolo-Empoli. Pinamonti che sedeva in panchina nel primo tempo, ed era appena montato su per cercare di aiutare la squadra a trovare il pareggio. Tra parentesi, primo tempo inguardabile dei neroverdi. Cos’è successo? L’arbitro non gli ha fischiato un fallo e lui ha reagito con il gesto proverbiale accompagnato dalla parolina magica che diciamo un po’ tutti quando ci arrabbiamo. Risultato: rosso diretto, figuraccia e Sassuolo in dieci sotto di un gol. 

    Confessate anche voi, non ve lo aspettavate, vero? Al giorno d’oggi chi è che viene espulso per un ‘vaffa’ all’arbitro durante una partita? Solo il Pina. Se ne vedono in continuazione, in realtà, chi più chi meno plateale. Ma di rossi neanche l’ombra. Solo al Pina capita una cosa del genere. Quindi, sotto un certo punto di vista, Pinamonti è stato solo un po’ sfigato. Tutto qua? Be’, naturalmente no. A dire il vero penso che possa fargli bene questo rosso per vaffa. Se infatti guardiamo da un altro punto di vista questo fatto, ci accorgiamo brutalmente che ciò che prima abbiamo chiamato ‘sfiga’ può essere letto anche come una banalissima mancanza di autorità. Come nel mondo reale la legge non è per niente uguale per tutti, così anche sul campo. E un giocatore deve sapere cosa può permettersi e cosa no, a prescindere dal regolamento. Barella può mandare a quel paese l’arbitro tre o quattro volte in una partita, che l’arbitro a San Siro ci penserà sei volte prima di espellerlo (alla fine non lo espellerà, statene certi). Invece il Sig. Dionisi di L’Aquila, a Reggio Emilia, con lo stadio semivuoto e durante una partita come Sassuolo-Empoli, oh come espellerà volentieri il primo Pinamonti che alza la testa (e la mano)!

    Insomma, un cartellino del genere può fare solo bene al centravanti neroverde, lo aiuterà a capire meglio (e speriamo una volta per tutte) dove si trova e qual è al momento il suo posto nel mondo. Si concentri sull’essenziale, piuttosto. Ad esempio: è mai possibile che il Sassuolo in dieci sia diventato improvvisamente più pericoloso, tanto da ribaltare il risultato?

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