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  • Sassuolomania: Volpato ‘alla Pedri’, l’interessante idea di Dionisi

    Sassuolomania: Volpato ‘alla Pedri’, l’interessante idea di Dionisi

    • Luca Bedogni
    Ho apprezzato molto la formazione scelta da Dionisi per affrontare lo Spezia nei sedicesimi di Coppa Italia, un po’ meno la sua analisi post-partita. La sensazione immediata è stata questa: è come se il Sassuolo disponesse di due gruppi, una sorta di Next Gen neroverde dentro la prima squadra, ma una Next Gen molto più pronta e qualitativa, alla quale tuttavia si fatica ad attingere in campionato. Quindi ben venga la Coppa Italia come laboratorio, spazio di sperimentazione. 

    Il Sassuolo alla fine è passato soltanto ai rigori (5-4), tanto la formazione “giovani” quanto l’undici conclusivo farcito di cambi di lusso (Berardi, Bajrami, Laurienté e compagnia) non sono riusciti a segnare un gol vero e proprio allo Spezia. Non c’è da allarmarsi per questo, malgrado la formazione di Alvini sia al momento sedicesima in Serie B. Le occasioni infatti non sono mancate, così come la prestazione.

    Mi è piaciuta questa idea iniziale di 4-3-3 post Frattesi, così apparentemente leggera con le mezzali Castillejo e Volpato, ma forse paradossalmente più equilibrata del 4-2-3-1 finale, il sistema coi big usato anche in campionato. Bisogna tenere conto della stanchezza, certo, e del fatto che il Sassuolo voleva vincerla a tutti i costi prima dei rigori. È evidente però che le principali occasioni lo Spezia le abbia avute proprio dopo il cambio di modulo del Sassuolo. Ma il punto non è neanche questo, i moduli in sé non sono mai un problema. Vorrei soltanto sottolineare il paradosso: con due trequartisti impiegati da mezzali, quindi senza troppa fisicità in mediana, il Sassuolo ha tenuto il campo un pochino meglio. Racic davanti alla difesa serviva per bilanciare la qualità di Volpato sul centrosinistra e Castillejo sul centrodestra, mentre questi due erano liberi di inventare sulla rispettiva trequarti. La squadra a mio avviso si è mossa molto bene anche grazie ai movimenti di Mulattieri, che pur non avendo strafatto si è confermato giocatore di valore. Per caratteristiche e stile di gioco questo Sassuolo leggero ricordava un po’ la Spagna di Luis Enrique. 

    Ebbene, se devo scegliere il migliore in campo, scelgo Volpato, nonostante a Dionisi non sia piaciuto poi così tanto. Infatti è stato il primo a essere sostituito non si è capito a modo perché. Il test da mezzala in realtà lo ha superato egregiamente, non dico a pieni voti ma quasi. Al netto di alcune ingenuità (le due palle perse che gli ha rimproverato Dionisi nel post-partita), bisogna dire che è stato il più vivace, il più creativo. Con questa voglia di farsi dare sempre la palla, questa capacità di saltare l’uomo e andare al tiro, questa capacità di associarsi costantemente coi compagni e di trovare l’ultimo passaggio, Volpato rappresenta quel tipo di trequartista-mezzala che il Sassuolo dovrebbe sfruttare maggiormente. Merita più spazio, questo è poco ma sicuro. Ma non da esterno, non è un vice-Berardi. Piuttosto deve giocare mezzala come ieri sera o trequarti nei due moduli che piacciono a Dionisi. 


     

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