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  • Sassuolomania: Willy Gnonto, il Sassuolo fa per te

    Sassuolomania: Willy Gnonto, il Sassuolo fa per te

    • Luca Bedogni
    “Lasciamolo crescere in pace”, commentano in sua difesa i mufloni da tastiera. “Per un cross ben fatto è già diventato Messi…”, digitano imbufaliti gli scettici, sempre fin troppo cauti. Willy Gnonto dopo il debutto in Azzurro è già sulla bocca di tutti, mettetevi il cuore in pace.  

    In primis ha un nome magico, che un po’ ci ricorda gli gnomi un po’ La fabbrica di cioccolato di Roald Dahl. Poi anche perché il suo aspetto lo rende estremamente simpatico mentre corre, ci avete badato? Baricentro incredibilmente basso, veloce, tecnico, umile ma determinato e soprattutto giovanissimo. Willy Gnonto è un 2003, ha diciott’anni ed è forte davvero. Poteva il Sassuolo restare fermo a guardare? Ma certo che no. Stando al Corriere dello sport la società emiliana compare nella lista dei club interessati, insieme a Fiorentina e (prepariamoci a sentirlo spesso) Monza. Diciamo che il Sassuolo se ne interessa a buon diritto.  

    C’è un club in Italia che coi giovani non fa retorica, fa i punti. E questo club è il Sassuolo. Esiste dunque una realtà italiana in grado di scommettere sistematicamente sui ragazzi, ma non con i proclami, non investendo a casaccio per poi lagnarsi in un secondo momento dei “giovani che non sono pronti”. Ecco perché anche senza la soffiata di un giornale mainstream, si poteva contare sulla presenza del Sassuolo rispetto al caso Gnonto. Andrà come andrà, magari non vestirà nemmeno la maglia neroverde, però il Sassuolo c’è, è lì che sonda talenti e ci prova.  

    Non dovesse arrivare, sarebbe davvero un peccato, lasciatemelo dire, per lui e per il club che meglio di qualunque altro saprebbe valorizzarlo. Le sue qualità sono evidenti. Se non credete ai pochi minuti contro la Germania dell’altra sera (peraltro sufficienti a un occhio esperto), sentite le parole del suo compagno di squadra allo Zurigo, Blerim Dzemaili, ex centrocampista di Napoli e Bologna: “Gnonto è cresciuto in maniera pazzesca, anzi ci ha fatto vincere qualche partita da solo. Impressionante”. E ancora, sempre sulla rosea di stamattina: “Ha una forza pazzesca, non gli levi mai la palla perché fisicamente regge sempre il confronto”. Oppure sentite qua: “veloce, ha senso tattico, ottimo dribbling, è mobile…” Però poi c’è un punto dell’intervista di Dzemaili che ribadisce il solito problema e fa arrabbiare: “Visto che con l’Italia ho ottimi rapporti, l’ho subito segnalato a qualche club: però non mi hanno ascoltato”. Blerim, per la prossima volta un consiglio: parlane direttamente al Sassuolo, a chi se ne intende veramente di giovani. 

    Veniamo ora all’inquadramento tattico: Willy Gnonto può fare l’esterno d’attacco (destra e sinistra), la prima e la seconda punta. In un sistema di gioco come quello di Mancini (il 4-3-3) forse non possiamo nemmeno apprezzarlo al meglio, dato che si parla di lui soprattutto come di una seconda punta. Anzi, per il suo compagno Dzemaili “centravanti non è il suo ruolo”. Con queste caratteristiche è facile capire che o lui o Raspadori nel 4-2-3-1 di Dionisi. Dovesse partire per una big il talentino neroverde, Gnonto sarebbe perfetto per sostituirlo.

    Ma perché essere così netti? Forse lo stesso Raspadori ha bisogno di giocarsi il posto con qualcuno, qui a Sassuolo.
    E poi Gnonto potrebbe essere utilizzato anche come vice Berardi (o ahimè sostituito vero e proprio di Berardi…), oppure potrebbe dare il cambio a Traorè, talvolta anche a Scamacca (sempre se rimane), a turno o lui o Raspadori (dato che potrebbe uscire anche Defrel…). Insomma Gnonto al Sassuolo è un’ipotesi da prendere seriamente in considerazione, non è certo priva di fondamento tattico. 


     

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