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  • Sconcerti: la fragilità di Inter e Milan

    Sconcerti: la fragilità di Inter e Milan

    Da Corriere.it, il punto di Mario Sconcerti sulla crisi di Inter e Milan. 

    La fragilità di Inter e Milan non può essere risolta da un giocatore ma da una società. Si è forti relativamente a qualcun altro. In questo momento Inter e Milan non sono paragonabili con i migliori, né in Italia né all’estero. Una distanza così netta rende difficile anche la ricostruzione.

    Inter e Milan sono migliorabili, ma rispetto a che cosa? È questo il vero problema, è andata perduta una dimensione standard che valeva un buon risultato europeo. Per ricostruirla serve tanta strada. All’Inter serve almeno un giocatore per ogni zona del campo. Vidic sarà probabilmente sostituito. Per fortuna i difensori abbondano, il problema è che nessuno di loro cambia davvero una difesa. All’Inter servirebbero Modric in mezzo al campo e Bale sulla fascia. Sarebbero gli ideali anche per un Icardi da lanciare in porta. Si possono avere? No. Allora bisogna scendere a Cerci e al ragazzo nero del Chelsea, Mohamed Salah, che piace molto a Mancini e Mou sta emarginando. Non un regista, una mezz’ala di qualità, di tempi leggeri. 

    Il Milan deve chiarirsi con se stesso. Gli manca un centravanti. Non lo era Balotelli, nel senso stretto del termine, non lo è in generale Torres. Non lo può essere a lungo Ménez, giocatore senza squadra, talento isolato. Al Milan non mancano buoni giocatori, manca un progetto di gioco. Ha solo individualisti (Torres, Ménez, El Shaarawy, Honda, Pazzini). A quel punto serve un buon allenatore che li metta insieme. Il problema è lì, nella vanità offensiva del Milan che non ha riscontro sufficiente a centrocampo e meno ancora in difesa. Montolivo è un buon acquisto, il croato Brozovic un buon tentativo, ma niente più. Servirebbero Verratti e Ibrahimovic o Welbeck o Levandoski, ma non si può. E allora proviamo con Immobile. Oppure tacciamo per sempre. 

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