L'appuntamento con la storia. Matteo Berrettini riscrive quella del tennis e dello sport italiano, centrando un'incredibile finale nel torneo di Wimbledon, la prima di sempre per un atleta del nostro Paese. La vittoria in quattro set sul polacco Hubert Hurkacz (6-3, 6-0, 6-7, 6-4) rappresenta il momento più alto nella carriera del tennista romano e per tutto il movimento, che aveva solo ottenuto altre tre finali in uno Slam, con Panata al Roland Garros del 1976 e con Nicola Pietrangeli, che vinse sempre sul rosso di Parigi nel 1959 e nel 1960.

Una partita quasi senza storia, contraddistinta dal dominio al servizio di Berrettini, autore di 22 aces e bravissimo a mettere costantemente in difficoltà, con i suoi cambi di ritmo, il polacco, mattatore nel turno precedente di un certo Roger Federer. Conquistati agevolmente i primi due set approfittando delle difficoltà psicologiche dell'avversario, Berrettini deve cedere il passo nel terzo set, quando Hurkacz reagiste e domina il tie-break, vinto per 7-3. L'equilibrio dura però lo spazio dei primi game del quarto parziale, con Berrettini che strappa subito la battuta ad Hurkacz e difende il vantaggio fino al decimo gioco, chiudendo la partita con 60 colpi vincenti.
Domenica pomeriggio, nel giorno della finale dell'Europeo tra Italia ed Inghilterra a Wembley, si giocherà il primo titolo dello Slam contro il vincente dell'altra semifinale, il numero uno del mondo Djokovic.