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  • Solbakken: 'Vorrei giocare di più. E sulle tifose romaniste...'

    Solbakken: 'Vorrei giocare di più. E sulle tifose romaniste...'

    Tre minuti appena. In questo primo mese romanista Ola Solbakken ha giocato davvero poco. In un'intervista rilasciata ai media norvegesi l'attaccante  ha dichiarato: "Non mi aspettavo di giocare subito - ha aggiunto l'ex Bodo - ma già il fatto che mi metta in campo a volte è positivo. Vorrei giocare il più possibile, ma sarò paziente e lavorerò duro". Sul rapporto con Mourinho Solbakken dice: "Ci vorrà un po' di tempo per crescere, per ora l'allenatore non mi vede per più di 20 o 25 minuti, ma va bene. Stanno lavorando tutti tanto e io so che potrò contribuire in qualche modo. Mou è molto caloroso, simpatico e gentile. Si prende cura di te e di tutto ciò che ti circonda. Tatticamente, è come sembra. La cosa più importante sono tre punti. Come si fa non è la cosa più importante, altre cose vengono dopo. È la squadra che è al centro dell'attenzione. Mi usa in campo se lo merito. Se non pensa che io sia abbastanza bravo, niente".

    TIFOSI - Sul rapporto con Roma e i romanisti Solbakken spende parole di affetto e di divertimento: "E' tutto molto nuovo e diverso per me, ma va bene. Mi piace. E' tutto assolutamente estremo, più di quanto pensassi. L'interesse è enorme e non arriva solo da bambini e ragazzi. Ci sono molti uomini adulti tra i 30 ei 40 anni e oltre che sono molto appassionati". E qui Solbakken racconta un aneddoto: "Eravamo a una cena con i tifosi. C'erano circa 500 persone e non c'era posto per altre. C'erano donne adulte di età superiore ai 60 anni che cantavano a squarciagola e si toglievano tutto. Non posso andare al negozio in pace. Potrei essere stato un volto familiare a Bodø, ma qui è molto più forte e speciale. Continuo a pensare che sia strano e non capisco bene perché sono così interessante. L'Olimpico? Aspetti con ansia le partite casalinghe e capisci di più quanto sia grande la differenza tra casa e trasferta. Ci sono tifosi così bravi qui a Roma e non è solo il nucleo dei tifosi (gli ultras, ndr), ma assolutamente tutti. È un grande vantaggio per noi".

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