Per un capitano in bilico e (forse) in partenza come Bianchi, il Toro ha scoperto un nuovo uomo simbolo, un nuovo giocatore degno di indossare quella fascia sul braccio. Da due gare consecutive il capitano del Toro è Danilo D'Ambrosio: complice prima l'assenza di Bianchi per squalifica e poi la panchina del numero nove contro l'Inter, il terzino ex Juve Stabia è stato promosso di grado, anche perché Ogbonna era ancora fermo ai box. Questa sorta di coincidenza, quindi, ha suggellato il momento d'oro del laterale difensivo del Toro: 16 presenze in questo campionato e due gol, con prestazioni praticamente sempre oltre l'ampia sufficienza.

D'Ambrosio ha riconquistato i tifosi e convinto un allenatore che prima non credeva pienamente in lui e poi ha saputo rivedere le proprie idee, perché di fronte si è trovato un giocatore capace di non fermarsi davanti a nulla e che ha lavorato duramente per guadagnarsi un posto. E così Ventura l'ha premiato per lo sforzo: dalla quinta giornata di campionato ad oggi, D'Ambrosio ha saltato appena tre partite, dopo un avvio di stagione trascorso quasi sempre in panchina. Ora è un punto fermo del Toro e anche la voglia di mollare tutto e lasciare i granata è ormai scacciata: D'Ambrosio vuole costruirsi un futuro sotto la Mole.