Calciomercato.com

  • Spalmania: la salvezza non sempre si compra sul mercato, caro Bologna

    Spalmania: la salvezza non sempre si compra sul mercato, caro Bologna

    • Andrea Robertazzi
    Oggi era il giorno del debutto del nuovo e tanto decantato Bologna, che nel mercato di gennaio ha inserito in rosa giocatori del calibro di Soriano e Sansone. E l'impatto, sul campo, per la verità, si è visto fin da subito, perché nei primi minuti di partita i rossoblù hanno schiacciato la Spal come poche altre volte era successo questa stagione. Nemmeno la Juventus aveva avuto un tale predominio territoriale sugli uomini di Semplici che nei primi 45 minuti sono sembrati in totale balia degli avversari rinfrancati dal mercato. 

    Nel secondo tempo, però, è venuta fuori la forza di una squadra non assemblata in un mese, ma forgiata da anni di battaglie condivise sul campo. C'è stata la reazione d'orgoglio di un gruppo che è rimasto invariato, nonostante tante critiche, nel corso di questo mercato. Alla fine, però, ha avuto ragione la società, perché questa Spal non ha nulla da invidiare al Bologna, né dal punto di vista del gioco, né tantomeno sotto il profilo della coesione e della compattezza. E lo ha dimostrato il campo, unico giudice insindacabile del gioco del calcio.

    La morale della giornata, quindi, è che non sempre fare un grande mercato significa automaticamente ottenere risultati importanti sul campo, dove vengono fuori valori differenti da quelli parametrabili in milioni di euro. E oggi si è vista tutta la voglia di uno come Antenucci; una voglia che ti costruisci in casa, che plasmi di tua mano. Si sono viste le giocate di Lazzari, un altro che è sempre pronto a versare sangue e sudore per questa maglia. E la salvezza si ottiene con questi giocatori, con quelli coi quali riesci a costruire una simbiosi. Con quei calciatori che vivono e respirano dall'inizio della stagione l'atmosfera di una realtà come quella di Ferrara. Questa, quindi, non vuole essere una critica nei confronti del Bologna, che ha fatto un buon mercato e una discreta partita, ma un plauso nei confronti della dirigenza della Spal, che ha resistito alle critiche e ai proclami di chi invocava una rivoluzione a gennaio. Perché l'inverno non è tempo di cambiamenti, per quelli è meglio aspettare l'estate e con essa una salvezza che questo gruppo può tranquillamente ottenere con le sue sole forze.

    Altre Notizie