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  • Speziamania: c'è una quadra da trovare (e non solo Motta)

    Speziamania: c'è una quadra da trovare (e non solo Motta)

    • Gianni Salis
    Certo, è vero, ieri il 'soldato Thiago' avrebbe potuto fare meglio. Anzi no. Poteva fare qualcosa di diverso, quello sì, leggendo più in fretta il match con l’ingresso tra gli ospiti di Raspadori. Snaturando l’assetto, vero, ma non avendo ‘cagnacci’ incontristi, ma non perché sono infortunati, ma proprio perché a parte un pochino Maggiore non ne esiste uno in tutta la sfilza della lista con quelle caratteristiche, ecco che al limite avrebbe potuto metterci uno a francobollarlo a uomo come si faceva una volta, tipo l’Amian (rapido nello stretto) della situazione, inserendo Salva o Hristov sulla destra e togliendo una punta. Ma al di là di ciò resta lampante il disagio nella terra di mezzo: se uno dei tre attuali titolari dev’essere sostituito perché gira a ritmo ridotto, i problemi, già di un certo peso specifico, vengono acuiti.
     
     
    Sì’, perché come abbiamo già più volte detto e scritto, e al di là della buona volontà, dell’abnegazione dei singoli, Kovalenko e Sala sono due adattati nei rispettivi ruoli. E in panca, a parte Bourabia che attualmente è fisicamente improponibile, ci sono unicamente esterni d’attacco a iosa. Gli allenatori non sono esenti da colpe, ci mancherebbe, così come i giocatori quando sbagliano gol già fatti, e Motta men che meno, figuriamoci poi in una situazione allucinante come quella della stagione in corso: l’italo brasiliano che finora non ha mai accampato scuse si sta di fatto arrampicando sugli specchi per cercare di trovare quell’assetto stabile (la famosa quadra) alla squadra che possa regalare punti salvezza. Ieri ne è comunque arrivato uno, insperato alla vigilia. Dunque un compito niente facile per provare ad ottimizzare il prodotto di cui dispone.
     
     
    La classifica intanto recita che lo Spezia ad oggi sarebbe ancora salvo. E a festeggiarlo resterebbe quel che resta di una tifoseria che in parte sembra oramai assuefatta, standosene a casa. 40 anni fa in C, ma anche solo 15, si sarebbero fatte carte false per avere un tagliando per assistere alla gara delle Aquile: oggi in serie A, poi. Eppure c’è gente che dal calduccio del proprio appartamento senza muovere il deretano dal divano, davanti alla Tv e con una tastiera in mano è pronto a fare le pulci a chicchessia. Legittime, ci mancherebbe, ma il tifo e fare il tifoso per le Aquile è sempre stato altro, ben altro. La quadra alla stagione oltre che l’allenatore la devono trovare anche i 'tifosi' da salotto.
     

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