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  • Speziamania: da Campoformio a Waterloo è un attimo

    Speziamania: da Campoformio a Waterloo è un attimo

    • Gianni Salis
    Caro ‘soldato Thiago’, volente o nolente ti stai incartando. E parecchio. Perché se è vero che la cifra tecnica del gruppo non è paragonabile alla quasi totalità della serie A, se è vero pure che le innumerevoli disavventure che ti hanno accompagnato in questa ‘Campagne d’Italie’ hanno dell’incredibile (e non sono del tutto terminate) è anche vero che ci stai mettendo del tuo a voler restare nelle sabbie mobili. Una situazione che ancora ti permette, classifica alla mano, di restarne comunque fuori con la testa e respirare, aggrappandosi a chi, per ora, fa e sta peggio, ma le forze non solo fisiche di questo gruppo, stanno scemando sempre più.


    Occorre uno scatto, che non significa inventarsi chissà che cosa. Il calcio è spesso già complicato di suo nella sua semplicità. Ma certe situazioni ed errori/orrori vanno sottolineati seppur in maniera sommaria. Perché oramai il tempo delle prove è terminato. I paragoni con la stagione passata sono fuorvianti ma è innegabile che quel poco di valore aggiunto che un allenatore può e deve fornire, fu dato, sul piano tattico e temperamentale. Bisogna dunque ed inoltre rivedere nel proprio ruolo quei pochi giocatori che si hanno , senza alchimie od elucubrazioni da Coverciano.


    E quindi. Punto 1: Amian è improponibile come braccetto nella difesa a tre. Volenteroso, certo, fa quello che può, poco per l’appunto.  Si perde i giocatori come nulla fosse. Roba da pulcini. Punto 2: se difendiamo a uomo sui corner, vista anche la disparità di stazza con la quasi totalità degli avversari, il cosiddetto mis-match che spesso è evidente a occhio nudo, significa perdere in partenza. Meglio predisporsi a zona e mettersi a guardare palla ed avversario per capire dove andranno entrambi. E di solito, come avviene nel basket, quand’è che ci si mette a zona? O per rifiatare o soprattutto per evitare gli uno contro uno sulla difesa individuale dove innegabilmente ti puniscono in partenza e dove basta un blocco per far saltare il banco. Punto 3: se la cifra tecnica è quella che è, allora bisogna cercare di mettere in campo quanto di meglio si ha a disposizione al netto della condizione atletica. Punto 4: come abbiamo già scritto più volte Kovalenko non può fare la mezz’ala di interdizione. All’Olimpico, contro una Roma che è apparsa a tutti i commentatori una ‘Rometta’, è stato asfaltato più volte avendo un passo ed una gamba praticamente da palo della luce. Ci domandiamo senza alcuna retorica o scherno se è lo stesso giocatore che ha strabiliato a livello giovanile e che ha giocato in Champions e nelal propria nazionale. Punto 5: Strelec è spesso non pervenuto. Sia da esterno che ieri più vicino a Manaj centralmente.Meglio che riordini le idee.

     
    La gara di Coppa Italia di giovedì col Lecce servirà solo per non allenarsi a Follo e prepararsi meglio per le gare contro Empoli e Napoli. Bisogna vedere qualcosa di nuovo, di diverso… e di antico allo stesso tempo. Ma da subito. Retrocedere ci sta e ci stava anche con il precedente allenatore ma andare avanti così non piace proprio a nessuno. ​Il trattato di Campoformio che innalzò le gesta e la statura militare del generale Bonaparte nella sua ‘Primiere Campagne d’Italie’ aleggia dietro l’angolo, ma questa volta assomiglia parecchio di più a una Waterloo. Affinchè invece ci sia un finale come a Marengo nella seconda Campagna italiana di Napoleone, bisogna inventarsi qualcosa, perché reparti di rinforzo (mercato invernale) questa volta non arriveranno.
     

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