Speziamania: lontano dal Picco è un calvario.
Il Monza, appunto. Squadra che sembrava sul punto di morte e che invece è stata rivitalizzata da Palladino, complici ovviamente Juventus e Sampdoria, affrontate all’apice del loro momento-no. Ma la bravura è stata proprio quella di non farsi sfuggire l’occasione, agevolata anche da un nuovo modo di stare in campo e soprattutto da un entusiasmo ritrovato nello spogliatoio e che ora viaggia a mille. Per lo Spezia intanto bisognerà capire se Caldara torna ad essere quello di qualche stagione fa e quanta benzina ha Amian per tornare ad appropriarsi del braccetto di destra della difesa a tre perché l’Ampadu visto a Roma non è presentabile e dunque Gotti potrebbe caso mai proporlo, come vorrebbe il tecnico di Adria, in mezzo al campo come mezz’ala al posto di Kovalenko. Monza, Cremonese (al Picco) e Salernitana sono tre scontri diretti dai quali dipende molto dell’immediato futuro dei bianchi. C’è un tesoretto da difendere, ma ci vuole ben altro spirito di quello dell’Olimpico. Perché al netto della superiorità tecnica e fisica degli avversari incontrati, lontano dal Picco è un calvario.