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    Speziamania: Meluso come Giulio Cesare e un mercato a marce forzate

    Speziamania: Meluso come Giulio Cesare e un mercato a marce forzate

    • Gianni Salis
    E’ una corsa contro il tempo. Mai così tiranno come quest’anno. Per una rivoluzione mai così epocale per le bianche casacche. La matricola Spezia, ultima ad arrivare nel palcoscenico nazionale più prestigioso, è indubbio che stia affrontando questo primo nuovo capitolo della propria vita in piena corsa, quasi a perdifiato, tra rivoluzioni dirigenziali, organizzative e tecniche. E Mauro Meluso, nemmeno da una settimana in sella al suo "bianco destriero", assomiglia sempre più a Giulio Cesare come quando nel biografico de bello Gallico si dirige a marce forzate, diurne e notturne, per raggiungere le nuove e sconosciute regioni della Gallia.

    Dunque molteplici ore piccole in questi giorni per l'ex ds del Lecce, proprio come il dux romano, in una settimana a dir poco estenuante per una corsa che, forse, si concluderà solo dopo il 5 ottobre, termine ultimo di questa fase del mercato. Ma a differenza di Cesare che aveva pressoché potere di vita e di morte su tutto e tutti, Meluso deve barcamenarsi con i vincoli del bilancio, quasi come un Gualtieri qualunque, imposti, al momento, dalla proprietà che però al tempo stesso appare galvanizzata e pronta ad intervenire, successivamente, per non far tramontare i propri sogni. Che poi non sono altro che quelli di salvarsi arrivando possibilmente anche davanti alle due genovesi: Gabriele Volpi è fatto così, ambizioso ed imprevedibile quanto basta, conscio che se vuole, nulla gli è precluso.

    Sotto la Lanterna lo conoscono fin troppo bene per non temere questa sua legittima aspirazione, frutto di un impero finanziario da rabbrividire e tale da poter far decollare la matricola Spezia oltre più rosea immaginazione.

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