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  • Speziamania: tra mugugno ed unione di intenti

    Speziamania: tra mugugno ed unione di intenti

    • Gianni Salis
    Col mugugno, tipico brontolio sordo e prolungato dell’ Homo ligure e spezzino in particolare, che si levava sempre più da giorni, ieri il capo dell’area tecnica spezzina, Riccardo Pecini, ha pensato bene di fare il punto della situazione, anche per riportare nel giusto alveo le preoccupazioni ed i mugugni, per altro legittimi, della tifoseria. In effetti  ad una settimana esatta dal via ufficiale della stagione (coppa Italia) lo Spezia ad oggi è un cantiere aperto e per il neo tecnico delle Aquile è indubbio che sarà un esordio complicato.


    Prima la telenovela-farsa dell’ex allenatore, poi la Fifa, il Covid che ha neutralizzato il doppio ritiro in Trentino e in Alto Adige, quindi anche alcuni ripensamenti dell’Atalanta riguardo una serie di movimenti verso il Golfo dei Poeti, ed altri interessamenti di mercato hanno reso questi primi 40 gironi alquanto travagliati. Ad essere sinceri dopo la meritata salvezza mai avremmo pensato di passare un’altra estate come quella del 2020, dove squadra e società arrivarono trafelati allo storico primo appuntamento con la serie A. Col passaggio di proprietà poi tutto sembrava in discesa per una stagione di grandi prospettive. La tranquillità e normalità delle cose non sono evidentemente fatte per queste latitudini. 


    Ma si sa che la calma è la virtù dei forti e mai come in questo momento, per altro unico, bisogna mantenerla. Motta ad oggi è l’unico allenatore di serie A che deve ancora di fatto conoscere gli elementi di cui ha a disposizione perché su un rettangolo verde, 11 contro 11, non li ha ancora visti scendere. Incredibile ma vero.  Un inizio di stagione che sarà sicuramente difficilissimo, per Motta, il gruppo, il club. Ecco dunque che bisogna stringere ed i prossimi giorni saranno cruciali per fornire a Motta una bozza di squadra in attesa che Pecini negli ultimissimi giorni di mercato prenda anche quei tre giocatori di esperienza, uno per zona nevralgica del campo, che ancora mancano. E poi tutti insieme al Picco per una salvezza che ad oggi pare alquanto complessa da raggiungere ma che tutti insieme si può ancora fare.
     

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