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  • Stankovic: 'La Samp ha un problema mentale, è troppo tardi per rimediare e se è colpa mia amen'

    Stankovic: 'La Samp ha un problema mentale, è troppo tardi per rimediare e se è colpa mia amen'

    Intervenuto in conferenza stampa dopo il pesantissimo 5-0 subito dalla sua Sampdoria contro la Fiorentina, l'allenatore blucerchiato, Dejan Stankovic ha commentato così la gara.

    C'E' MODO E MODO - “Dopo le partite che finiscono così di sicuro c’è qualche parola in più che dobbiamo dirci tra noi, giocatori e dirigenza. Ci sono modi e modi di perdere. So che è difficile a cado, dopo una batosta. Sapevo che le difficoltà sarebbero state mille in questa partita, ma non mi aspettavo di subire così tanto nel secondo tempo. Nel primo tempo eri scomodo, rognoso, presente. Hai avuto due occasioni, poi prendi gol nel recupero e non c’è stata reazione. Ci siamo sciolti, non mi è piaciuto per niente. Difficile fare analisi dopo un 5-0. Il vero fallimento è quando smetti di lottare, vale sempre nella vita e nello sport”.

    POLMONITE - “Ho la polmonite, è da due giorni che lotto con la febbre a 40. Non avevo la forza di alzarmi, sono stato male. È l’unica ragione. Mi dispiace, ma ero dove volevo essere: insieme ai ragazzi anche in una batosta così”.

    IL CAMBIO DECISIVO - “Leris è stato bravissimo, ha limitato tanto un giocatore spettacolare come Amrabat, che dà ritmo, tempi, palle pulite. Cambiando lui abbiamo perso tanto. Se tornassi indietro però lo rifarei, perché era l’unico che avesse una gamba così per fare quel lavoro”.

    TROPPO TARDI - “Domani parliamo con i ragazzi, vediamo come stiamo, come si può reagire. È tardi per risolvere le problematiche, abbiamo 4-5 settimane di campionato. Se parli di problema fisico programmiamo il lavoro, se è un problema tattico si lavora e ci si arriva. Ma mi preoccupa che sia un problema mentale, è difficile entrare nella testa di ognuno di loro. Ci si lavora tutti i giorni, si parla con loro, si motivano, si cambia l’approccio per avere una reazione. Ma è difficile. Non abbiamo il tempo di lavorare su questo, si gioca tra 3 giorni. Dobbiamo essere forti”.

    DI SABIRI NON PARLO - “Difficile parlare di Sabiri dopo un risultato del genere, magari se ci fosse stato un altro risultato e fosse entrato… tra due mesi sarà qua, lo vedrete dal vivo”.

    BIRAGHI - “Biraghi era un ragazzino quando ero all’Inter, era in Primavera. Avevo questa cultura di abbracciare tutti i giovani quando venivano, anche Bonucci quando veniva con noi e oggi mi saluta come un fratello maggiore. Stessa cosa Biraghi. Gli ho dato un soprannome anche, che a lui non piace: “Ben Affleck”". 

    NON HO RIMPIANTI - “Io ho dato tutto me stesso, non ho rimpianti. Se sono io il problema, amen. Giusto che si rifletta e si metta in discussione, il 5-0 è una mia responsabilità”.

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