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  • Juve-Napoli nel caos Covid: si diverte solo Allegri, per gli ospiti l'assenza più pesante è Spalletti

    Juve-Napoli nel caos Covid: si diverte solo Allegri, per gli ospiti l'assenza più pesante è Spalletti

    • Giancarlo Padovan
    Questa volta non c’è Covid-19 che tenga, non c’è ASL che disponga, non c’è ordine che intervenga. Juventus-Napoli si giocherà, nonostante una marea di assenti (nove il Napoli, ma non tutti presenti in Campania, e non tutti per la pandemia) e qualche infortunato eccellente (Bonucci fuori anche domenica con la Roma all’Olimpico) che costringerà i bianconeri a improvvisare i due centrali difensivi (De Ligt e Rugani). Parlando per quanto possibile solo di calcio, Massimiliano Allegri ha la possibilità, alla prima di ritorno, di prendere tre punti a Spalletti e di piazzarsi ad appena due lunghezze dal suo terzo posto. Impensabile poco più di un mese fa.

    Occasione ghiottissima se si considera che mentre l’avversario perde i pezzi (non avrà in panchina neppure l’allenatore colpito dal coronavirus), il tecnico juventino ritrova Dybala e blocca, in senso letterale, Morata, promessosi al Barcellona di Xavi tra Natale e Capodanno. Non che lo spagnolo rappresenti la soluzione del mal del gol bianconero, ma non dover pensare a sostituirlo è un vantaggio, soprattutto nel momento in cui Dybala può tornare a ispirarne la vena. Del resto se Morata è titolare nella Spagna di Luis Enrique ed era fortemente voluto dal Barcellona, qualcosa vorrà dire. 

    Altra buona notizia in casa bianconera: il recupero di Chiesa, che al novanta per cento partirà dalla panchina. Chiesa è sulla strada per diventare un campione vero, può giocare da esterno di centrocampo, da esterno a tutta fascia e da seconda punta. Non me ne voglia Max, ma in un gioco a volte bloccato, a volte prolisso, quasi mai sorprendente, Chiesa rappresenta la variabile che scompiglia assetto e marcature degli oppositori. Non è solo la velocità - quindi lo strappo - a determinare le azioni di Chiesa, sono anche la tecnica e la varietà di soluzioni a fornire alla squadra la superiorità numerica che avvia le azioni vincenti e santifica i contropiedi. Chiesa è l’uomo perfetto per entrare in corsa e colpire. Se non segna, fa l’assist, se non fa l’assist innesca il pericolo.

    Detto tutto questo, il Napoli non parte battuto perché, nonostante le defezioni, con le grandi sa essere squadra anche nei momenti di difficoltà. Piuttosto ha allentato la tensione con le piccole (sconfitte in casa contro Empoli e Spezia), con quei sei punti ora starebbe a uno dall’Inter capolista. Purtroppo, in una situazione fortemente precaria, gli manca anche il condottiero. Per la mia valutazione, Spalletti è il valore aggiunto della squadra, il motore suppletivo dei calciatori. Non averlo prima e durante la partita è un grave handicap.

    A inizio campionato avevo indicato la squadra di Spalletti come la favorita per lo scudetto. So di non avere esagerato e sono sicuro che possa tornare a competere. Tuttavia rinunciare a Koulibaly e Anguissa prima per gli infortuni e poi per gli impegni di Coppa d’Africa (anche senza Osimhen con il Covid) e schierare a Torino una squadra senza Lozano (Covid in Messico), Mario Rui (squalificato e positivo), Ounas (Coppa d’Africa), Malcuit, Elmas, Meret (Covid), Fabian Ruiz (acciaccato), non è esattamente il modo migliore per pensare a una risalita.

    A leggere i nomi dei convocati e ignorando gli utilizzabili, viene da pensare ad una partita fortemente sbilanciata, con la Juve nettamente favorita nei numeri prima ancora che nelle considerazioni tecniche, fisiche e agonistiche. Alla fine rischia di divertirsi una sola squadra e non credo sarà il Napoli, afflitto e decimato. Sempre che il calcio non decida di stupirci e di farci ingoiare ogni comodo pronostico.

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